recensioni dischi
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DELLINO FARMER  "The best-ia (Best of 2008-2018)"
   (2019 )

A circa una decade dal suo debutto discografico come Italian Farmer, al tramonto del 2018 è tornato il rapper sui generis per antonomasia, Dellino Farmer, con una raccolta di brani realizzati nel corso dei suoi primi dieci anni di carriera, intitolata “The Best-ia (Best of 2008-2018)”. Dellino Farmer è un rapper atipico, non tanto per le forti influenze funk e reggae che si possono riscontrare con grande facilità nel suo sound, quanto per la scelta ricorrente del dialetto bresciano per i suoi testi e per i temi, ben lontani dall’immaginario hip hop classico: storie di paese e di campagna, tradizioni, cucina. Il Best Of pesca un po’ da tutti e dieci gli anni di carriera del rapper lombardo: da “La ö la ü”, che ironizza su chi non sa scrivere il dialetto, fino al remix di “Pota” ad opera di Prando, passando per un’ode a chi guida il trattore (“Il trattorista”), per “I fos x al lonc” che esalta la capacità dei nostri nonni di affrontare meglio le piccole difficoltà della vita quotidiana, per il sarcasmo di “Scie chimiche” (questi ultimi due sono inediti) e per un pensiero rivolto ai lavoratori nei giorni di festa (“Anche st’an”). Ma in “The Best-ia (Best of 2008-2018)” figurano anche due brani con Piergiorgio Cinelli, col quale Dellino Farmer ha collaborato in passato, e un terzo inedito (“Barbielonia”). Nonostante il dialetto bresciano possa essere decisamente ostico per i “non autoctoni”, la raccolta risulta comunque gradevole per la leggerezza che trasmette attraverso le soluzioni musicali e la scelta dei temi. (Piergiuseppe Lippolis)