recensioni dischi
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CRANCHI  "L'impresa della salamandra"
   (2019 )

I Cranchi, che prendono il nome dal proprio leader Massimiliano Cranchi, arrivano con il loro quinto disco e lasciano il segno, senza pensarci più di tanto e senza nemmeno troppe pretese, leggermente, come foglie al vento che non danno alcun fastidio a nessuno dei nostri sensi. Il loro ultimo lavoro “L’impresa della salamandra” è proprio questo, un tocco leggero ma non troppo ad un cantautorato folk intimo, che non si autoproclama e non lancia sfide a nessuno nella never ending gara tra cantautori e non. La band coglie il senso di ciò che ad oggi serve, un cantautorato che non tenda troppo verso il passato e che, però, non sia ostile verso un futuro che si affaccia ed entra nelle case di chi vuole conoscere nuova musica. Ogni brano è una storia, un’immagine, una piccola sensazione che difficilmente potrebbe essere raccontata se non dalle mani esperte dei Cranchi. Il disco scorre, lentamente (ma non troppo) e non s’inceppa, non stanca e non distrae. Un continuo di note e sospiri che richiamano la vecchia scuola, dando un nuovo input, un nuovo stimolo ed una nuova visione all’ascoltatore. In sostanza, il disco dei Cranchi è un’ottimo disco alternative folk, che tutti dovrebbero conoscere per farsi un’idea di ciò che esiste nel sottobosco più lucente, per conoscere e conoscersi attraverso la musica. Un buon disco che di sicuro avrà degli ottimi successori. (Lorenzo D'Antoni)