recensioni dischi
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GRANDINE  "Origami"
   (2019 )

Grandine è Marco Cappugi, musicista e polistrumentista palermitano con un passato in formazioni punk, metal e hip hop, che, sulla soglia dei trent’anni, ha scelto di avviare il suo percorso solista. Il risultato di questo nuovo slancio è “Origami”, album di dieci tracce che unisce atmosfere indie pop sognanti a un cantato che invece strizza l’occhio al rap. Si tratta di una formula che sta conoscendo un discreto sviluppo in Italia in questa fase storica, oltre a un buon successo. Grandine si inserisce, quindi, nel contesto di ricambio generazionale a cui stiamo assistendo in ambienti pop e lo fa con pezzi a presa rapida, dal grande potenziale radiofonico. I testi sono sempre molto personali e condividono un’impronta malinconica: spaziano dagli amori finiti male al desiderio di evadere da una società dipinta in termini negativi, ma contengono anche moniti e inviti a non mollare, al netto di qualsiasi difficoltà. Fra i brani migliori, all’interno di “Origami”, è necessario menzionare i due che aprono il disco: se “In Caduta Libera” trova il suo punto di forza nel legame tra rap e un pop molto dreamy, oltre che nel crescendo finale, “America” è imperniata su un cantato intenso e vibrante che non si incontra altre volte nel corso dell’opera. “Origami” è un debutto positivo, col quale Grandine presenta una proposta pop che può ambire tranquillamente a uscire dalla nicchia e conquistare una fetta di pubblico piuttosto larga. (Piergiuseppe Lippolis)