recensioni dischi
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CUTS  "A gradual decline"
   (2018 )

Cuts è il nome scelto dal compositore e filmmaker Anthony Tombling Jr. per il suo nuovo progetto audiovisivo, lanciato ufficialmente dall’album di debutto, intitolato “A Gradual Decline”, uscito alla fine dello scorso novembre per Village Green Recordings. Tombling muove dall’idea secondo cui stiamo vivendo una fase in cui tutto sembra in declino e prossimo all'estinzione, per disegnare ambientazioni elettroniche in scala di grigi, fra decadenza e post-apocalisse, utilizzando anche effetti sonori molto particolari, come quelli dei pezzi di ghiaccio che cadono dai ghiacciai, a voler insistere e denunciare i problemi ambientali e politici che siamo costretti a raccontare e che non sembriamo in grado di affrontare. L’album include undici brani, per una durata totale di poco più di un’ora, e si apre con le trame oscure e avvolgenti della titletrack e di “Shattering Through”, una sorta di post rock a tinte fosche. Qualche accelerazione compare in “Polar”, mentre “From Here To Eternity” si mostra decisamente più essenziale, prima di quello che è un po’ il cuore pulsante dell’opera: “Time Is Not Your Friend”, dal titolo abbastanza esplicito, è ancora immerso in atmosfere rarefatte, che però si caricano di epicità seguendo un delizioso crescendo, e il cui flusso ininterrotto è esaltato da percussioni ossessive. Con i suoni decostruiti e distorti di “Beauty Collapsing”, Tomberlin suggerisce ancora l’idea di qualcosa in dissoluzione, cioè la bellezza di cui parla il titolo, mentre la chiosa è ancora scurissima con i quasi tredici minuti di “Fear Of Everything”. “A Gradual Decline” è un concept album suonato bene e prodotto anche meglio, che si avventura a suo modo in temi delicati e attuali e che, anche senza parole, riesce a comunicare qualcosa di importante. (Piergiuseppe Lippolis)