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TELEGRAPH TEHRAN  "Marea EP"
   (2018 )

I Telegraph Tehran abbandonano il fragore rock e grunge delle origini per spostarsi verso sonorità synth-pop e chillwave, imbracciando un nuovo sound pur mantenendo lo stile che li contraddistingue. È un EP di soli tre brani, che accenna solo alla nuova direzione intrapresa dal gruppo; non mancano, però, originalità e ispirazione.

L’EP si apre con la title track “Marea”, un viaggio psichedelico verso un universo completamente nuovo che i Telegraph Tehran hanno deciso di cominciare a esplorare. Ci sono ancora accenni di classico rock, che il quartetto non vuole e non può abbandonare del tutto; i sintetizzatori, però, e le chitarre piene di riverbero e nostalgia, accompagnate da una batteria eterea, creano un tappeto sonoro degno di tanti gruppi dream pop nazionali e internazionali. Il basso è fragoroso ma tenuto vivo solo in lontananza, la melodia è estremamente catchy e la voce non è mai troppo alta nel mixing, confondendosi con e unendosi al tappeto sonoro. “Cinema Metropolis” è un brano piuttosto lungo – quasi sei minuti – e molto ambizioso: il testo ambiguo, anfibio, e misterioso va a unirsi a una melodia e a un ritmo piuttosto originali e variegati, con influenze synth-pop ma anche art-rock e shoegaze (Slowdive). Il noise finale aumenta il pathos, in una climax ascendente di tocchi e rintocchi del sintetizzatore, che va ad acquietarsi pian piano in compagnia del basso.

L’EP si conclude con “Habitude”, un altro mosaico synth-pop dove le voci di Marco Faggion e Andrea Buccio si confondono con la chitarra di Francesco Cardinali e la batteria di Casper Adamov; i sintetizzatori sono sempre al centro di tutto, e il ritmo si allarga e diventa invasivo e invadente, in una sorta di processione notturna a luci spente e senza direzione. Il secondo lavoro dei Telegraph Tehran conferma le aspettative ed evidenzia quanto questa band sia versatile e ispirata. (Samuele Conficoni)