MIMMO LOCASCIULLI "Cenere"
(2018 )
Nove anni sono passati dall’ultimo disco di questo dottore/cantautore lanciato negli anni ‘80 dalla collaborazione con Francesco De Gregori. Ma l’attento ascoltatore comprenderà che tutto il tempo che Locasciulli ha impiegato era necessario per creare un disco bello, intenso e profondo come questo “Cenere”. In questo progetto c’è tutto Mimmo Locasciulli e tutto il suo background artistico: dal folk alla canzone d’autore, passando per il jazz. E proprio “Le regole del jazz” è una ballata tra le migliori del disco, con il bellissimo testo scritto da Enrico Ruggeri. Così come bellissima è la ballad piano e voce (con violino e tromba appena sussurrati) “La solitudine di un artista”, dal testo poetico e dolcissimo ( “tu sei occhi, cuore, mani e pelle, sei la vertigine di Dio”). Mentre la trascinante e ritmata “Cinque sei sette otto” racconta la giornata tipo di un operaio innamorato. E poi le altre collaborazioni: oltre al pezzo di Ruggeri troviamo “Annaluna”, scritta e cantata con Büne Huber - leader della band bernese Patent Ochsner - altra ballad struggente; “Columbus Avenue” invece è un brano “alla Tom Waits” impreziosito dalla tromba del grande Fabrizio Bosso; l’orecchiabilissima “Se mai” (un terzinato che ricorda un po’ la famosa “Quelli della mia età” di Françoise Hardy) è un duetto con la bella voce di Awa Ly; mentre “Amnesia di un momento” è un ottimo pop “cantautorale” scritto da Pacifico. Ma soprattutto “Ogni volta che piove” è una malinconica, struggente ballad scritta dal figlio d’arte Guido Locasciulli celato dallo pseudonimo Guido Elle. Un disco bello e necessario per un cantautore in stato di grazia che ha ancora molto da dire. (Francesco Arcudi)