recensioni dischi
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IMPERATORI  "Karmarock"
   (2018 )

Gli Imperatori sono un duo cosentino che da pochissimo ha debuttato con “Karmarock”, album pubblicato per la neonata Crow Records, che punta ad affrancarsi dalle tendenze più forti in questo momento, per proporre qualcosa che contenga elementi di novità. Il genere di riferimento dei calabresi, con poche variazioni sul tema, è un elettro-rock che non somiglia mai troppo a quello di altre band che hanno lavorato o lavorano su queste sonorità. “Karmarock” si apre con l’incalzare di “In Sincrono”, un pezzo ben costruito che conserva una certa tensione dall’alba al tramonto e che rivela, come la successiva “Astral”, anche un attento sguardo all’estero. Dopo l’elettrica “Semprevivo” arriva l’ottima “Misscaline”, con qualche velleità danzereccia a impreziosire un sound ancora discretamente ricercato. Se “Stay” ipnotizza con il suo percorso pieno di increspature, nonostante un cantato catchy, “Jellobrain” rallenta improvvisamente i ritmi e indossa le vesti di una ballata, prima che “Trasparente” torni a ruggire con il suo rock elettronico muscolare e tesissimo. “Karmarock” si chiude con le atmosfere sofferte e un po’ allucinate di “Androgeno” e lascia buone sensazioni. Per quanto l’elettro-rock non viva un momento di salute particolarmente fortunato, gli Imperatori sono riusciti a recuperare il genere e farlo proprio, confezionando un prodotto autentico e variegato, e sembrano avere ancora importanti margini di crescita. (Piergiuseppe Lippolis)