recensioni dischi
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MAZE & LINDHOLM  "Where the wolf has been seen"
   (2018 )

“Where The Wolf Has Been Seen”, appena uscito per Aurora Borealis Recirds, è il prodotto della collaborazione fra P. Maze, dal duo noise techno Orphan Swords, e il produttore e musicista di stanza a Bruxelles Otto Lindholm. L’album dell’inedito duo comprende quattro tracce piuttosto lunghe e si esaurisce in poco meno di quaranta minuti, svelando una certa vocazione sperimentale. I suoni sono tendenzialmente lineari, leggermente ruvidi, sempre scuri e claustrofobici, secondo un percorso che si propone di esplorare le declinazioni più moderne dell’elettronica, disegnata esclusivamente attraverso loop station, effettistica e contrabbasso. “Where The Wolf Has Been Seen” si schiude lentamente con “Part I” e il suo lento crescendo, che a metà si ferma e lascia spazio a un finale più limpido e dai suoni anche più puliti, e prosegue con “Part II”, che invece conosce il suo acuto giunto a tre quarti del suo percorso, dopo un avvio fra suoni rarefatti e brusche frenate. “Part III” è il pezzo più scarno e breve del lotto, ma anche quello più distorto e teso, con alcuni momenti da cinematografia dell’orrore. Chiudono le atmosfere dilatate e inquietanti di “Part IV”, altro pezzo nel quale immergersi e perdersi. Maze e Lindholm esordiscono come duo con un lavoro non facilissimo ma ben costruito, che si mantiene su livelli costantemente buoni e tiene sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore. (Piergiuseppe Lippolis)