KATIE MELUA "Ultimate collection"
(2018 )
Gentilezza e calore sono gli elementi costanti nel successo di Katie Melua. Cantautrice georgiana naturalizzata britannica, è arrivata a pubblicare il suo best of chiamato “Ultimate collection”. Ospita i brani più acclamati come “Nine million bycicles”, “If you were a sailboat”, “Crawling up a hill” e tante altre ancora. Come “Spider’s web”, pezzo sul reciproco razzismo tra bianchi e neri: “The line between wrong and right / is the width of a thread from a spider's web / the piano keys are black and white / but they sound like a million colours in your mind”. Sono presenti anche alcune cover di pregio, come una soffice “What a wonderful world” cantata con Eva Cassidy, “Wonderful life” di Black, “Just like heaven” dei Cure, “Fields of gold” di Sting e “Diamonds are forever”. L’approccio acustico e spesso blues rende tutto intimo, anche quest’ultima di Shirley Bass, priva dei fiati. La probabile devozione di Katie per Sting torna, in maniera implicita, nelle parole di “Red Baloons”, attraverso dei palloncini affini alle bottiglie di “Message in a bottle”, cantati con più tenerezza. “I put my heart in a red balloon (…) The sky is full of red baloons, red baloons are full of broken hearts”. Notevole “Belfast”, un pezzo legato alla vita di Katie Melua, che a 9 anni dalla Georgia si trasferisce in Irlanda del Nord, quando proseguivano gli ultimi strascichi del conflitto fra cattolici e protestanti. Il testo nasconde un gioco di parole funambolico: “I’m divided between penguins and cats”, dove secondo un sito (https://www.boffardi.net/2006/06/29/595/) “cats” starebbe per “caths”, contrazione di “catholics”. I pinguini così sarebbero ovviamente i protestanti. Si parla anche dei bei graffiti sui muri di Belfast, belli “ma non sono Matisse”; ed ancora muri in “The walls of the world”, dove scrivere il proprio amore affinché lo veda anche il sole. Lo sguardo si volge in alto con “Thank you stars”: “You are the reason we find us, so thank you stars”. Accanto a sentimenti così plateali, ce ne sono anche di più nascosti, come nei desideri di “In my secret life”, o privi di istruzioni come quello di “The love I’m frightened of”. Alcune canzoni sono dettagli ravvicinati di vita quotidiana, come “A time to buy”, dove la protagonista non ricorda perché era andata a fare shopping, perdendosi tra gli scaffali. O come “What I miss about you”, focalizzata su piccoli gesti, come bere dalla stessa tazza. La persona amata compare anche quando non si comporta troppo bene, e fa impazzire come nel paradosso di “The closet thing to crazy”: “How can happiness feel so wrong? How can misery feel so sweet?”. Il partner viene anche sfidato in “Dreams on fire”, dove gli si chiede quanta importanza si ha rispetto agli affari: “Where am I on your list? (…) If all your dreams were on fire, which one would you save? When it comes down to the wild, should I be afraid?”. Tra I vari successi c’è anche “The flood”, dove Melua ci concede, in un cambio di tempo, una chitarra elettrica wah e un po’ di ritmo. Si tratta di una canzone sorprendente (di cui su YouTube è stata realizzata una misteriosa parodia elettronica, dal video cibernetico, a quanto pare anch’essa celebre, leggendo i commenti). Tra le sorprese c’è anche “The little swallow”, melodia del compositore Leontovych nota a tutti in inglese, di cui Katie recupera il testo originale ucraino. C’è veramente tantissimo da ascoltare, ed ogni canzone, anche la più piccola, è eseguita con gentilezza e sentimento. Un doppio disco contenente 33 brani in totale, dove l’amore spicca nelle parole, sempre in modo mai banale, né stucchevole. (Gilberto Ongaro)