recensioni dischi
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SIAVASH AMINI  "Foras"
   (2018 )

Dopo “Tar”, l’iraniano Siavash Amini ritorna a proporci un nuovo lavoro di sintesi granulare, intitolato “Foras” (appena uscito per Hallow Ground Records), costituito da 4 brani. Le texture che compongono i pezzi sono così fitte, che sembrano rumori e suoni presi dalla realtà, e restituiteci in vapore denso. Da notare in “Aporia” delle trasformazioni della forma dell’onda, che creano sonore creature bioluminescenti, mentre verso la fine di “First came their shadows”, i grani che costituiscono la base principale sembrano numerose gocce d’acqua, che generano così una pioggia artificiale. Nella zona centrale di “The beclouding” invece le emissioni diventano perforanti come un trapano, mentre in “Shadow of their shadows” prevale una certa oscurità. Siamo giunti all’astrazione più totale, rispetto a precedenti lavori dove una traccia tonale basilare esisteva (come nella folgorante “The wind”, dove Siavash stretchava un’intera tempesta, facendola assomigliare ad un immenso coro da stadio). La difficoltà resta sempre nella collocazione di questa musica, adatta ad essere diffusa nelle mostre d’arte contemporanea, o come colonna sonora in un film sperimentale. (Gilberto Ongaro)