recensioni dischi
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ALFONSO  "1 kg di problemi e 2 etti di insalata"
   (2018 )

Non difettano certo brillantezza né una buona dose di spavalda guasconeria a Valerio Alfonso Savini, in arte semplicemente Alfonso, ventiquattrenne lodigiano al debutto per FreeMood con “1 kg di problemi e 2 etti di insalata”, sette tracce vitali e dirette, sfrontate quanto basta per suscitare curiosità.

Sfacciatamente sopra le righe, apre con la ballata spinta à la Van De Sfroos di “Io Ci Credo”, bel testo infarcito di feroce sarcasmo sputato con foga nel timbro arrochito che lo contraddistingue. Centrata anche la successiva “Porta Cremona”, dove ogni virgola – la sequenza di accordi, perfino gli accenti vocali - riporta a Rino Gaetano; irresistibili i tre minuti di “Son Contento”, aria zingaresca tra il circense e certo cantautorato à la francese (mi ricorda il grande Bénabar) che azzecca proprio tutto mentre la mandi in repeat per la decima volta di fila, canticchiando “Son contento/anche stanotte dormirò sul pavimento”; frivola la chiusura di “Ramarro Marrone”, divertissement simpatico e leggero.

Altrove si fa strada invece una maggiore introspezione, un intimismo sofferto e viscerale: “Resto Qui”, con bel contrappunto della tromba di Mirko Candura; “A Testa In Giù”, amara e personale; “L’altra Parte Di Me”, rabbiosa e dolente, sono il rovescio della medaglia, episodi che scavano con accorata disillusione sui fondali dell’anima.

La messa a punto di una formula personale e distintiva - ironico o provocatore, dissacrante o autoreferenziale, serio o faceto? – potrebbe rappresentare una via efficace per sviluppare e calibrare le doti di questo interessante autore ed interprete, per ora comunque godibilissimo. (Manuel Maverna)