recensioni dischi
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LUCA CARBONI  "...Le band si sciolgono"
   (2006 )

Sembra ieri. Sembra ieri che un giovanissimo Luca Carboni, prodotto da Lucio Dalla, si affacciava nel mondo musicale italiano. Il suo linguaggio, diretto ed inusuale, era diverso da tutto il resto. Poteva, solo in quanto a testi diretti e presi dalla strada, ricordare Vasco, ma le differenze erano già tante, e con il tempo si sono acuite. Sembra ieri, comunque. Invece sono già passati la bellezza di 22 anni. Bisogna dire che, in tutto questo tempo, Carboni non ha voluto di certo asfissiarci con la propria presenza: 9 dischi di inediti, nell'arco dei suddetti 22 anni, non sono di certo materiale per annegarci dentro. Luca ha sempre dato alle stampe i propri dischi quando, semplicemente, aveva qualcosa da dire. Non è poco, pensateci: quanti dischi inutili avete sentito, in vita vostra, anche dai vostri autori preferiti? Quanti album basati su 2-3 canzoni da cassetta, appaiate ad almeno 10 brani-riempitivo? Quindi parto prevenuto, lo ammetto: prevenuto positivamente nei confronti di Carboni. E' mio conterraneo, abbiamo più o meno la stessa età, abbiamo avuto anche percorsi comuni in anni inusuali (la scelta del servizio civile, ad esempio, quando questo significava rischiare davvero la galera), ci siamo anche conosciuti. Dieci anni più tardi, rivedendoci, fu lui a venirmi a salutare: "Ehi, Rossi, come va?". Lui, Carboni, che dopo 10 anni si ricorda di me, del mio (comunissimo) nome, e mi saluta come se fosse suo l'onore di rivedermi. Una brava persona, Carboni. Ma questo non vuol dire nulla, se poi le canzoni non valgono. E invece le sue valgono, eccome. Comprese le nuove 9. L'altro ieri (29 settembre 2006) è uscito il nuovo disco di inediti 'Le band si sciolgono', e sono già qui a parlarne. Perchè di questo disco ci si innamora, al primo ascolto, non puoi far altro che riascoltarlo all'infinito. A ben cinque anni dall’ultimo album di inediti 'LU.CA' (300.000 copie vendute), a tre anni dal doppio album live 'Luca Carboni Live' (140.000 copie vendute) e a pochi mesi dalla ripubblicazione in dual disc della fortunata raccolta 'Il tempo dell’amore' (oltre 300.000 copie vendute del cd uscito nel 1999). Anticipato a inizio settembre dalla programmazione radiofonica del primo singolo "Malinconia" (in pieno stile-Carboni), l’album contiene nove canzoni, tutte scritte da lui. Pur non essendo un concept album, c'è un tema dominante che lega tutti i testi, vale a dire il tempo ed il rapporto con esso. E' il primo disco che Luca ha completamente prodotto e arrangiato da par suo, suonando con i soliti amici (tutti i musicisti che lo accompagnano da sempre nei concerti) ed in più con Tiziano Ferro (con cui duetta in "Pensieri al tramonto") ed anche con Pino Daniele (in "La mia isola"). Parto difficile, quello di quest'album: cominciato a registrare alla fine di gennaio del 2005, era programmato per uscire solo un anno più tardi, all’inizio del 2006. Non è nemmeno stato sufficiente, quest'anno di lavoro, e si è così andati avanti per altri 10 mesi. Totale 22 mesi di lavoro per un singolo disco, 22 mesi (praticamente 2 anni) nel quale tante cose sono cambiate, tracklist compresa. Carboni ricorda spesso che nel 1991 "Ci vuole un fisico bestiale" la scrisse poche ore prima di consegnare il disco alla stampa, bloccando quindi il tutto all'ultimo momento. Non so quali di questi nuovi brani facessero parte fin dall'inizio del progetto e quali si sono invece aggiunti in corsa; e, vi dirò, non mi interessa granchè. Ciò che importa è che ne sia venuto fuori un album potente, ben scritto e ben suonato, che ribadisce ancora una volta, ce ne fosse bisogno, che Carboni ha una parte importante, un ruolo imprescindibile, nel panorama italiano delle 7 note. Non ce ne dimentichiamo, stavolta. (Andrea Rossi)