recensioni dischi
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EXPECTANS VER  "In limine"
   (2018 )

Gli Expectans Ver sono una giovane band toscana che ha visto la luce all’alba dello scorso anno e che è giunta al debutto discografico neanche un anno e mezzo dopo. L’esordio dei senesi è un EP di cinque tracce, intitolato “In Limine”, che sa coniugare tante idee e tante influenze diverse, dalla new wave al post hardcore, passando anche per alcuni momenti vagamente emo. La dolcezza dell’intro strumentale (“Overture”), si collega a “Empfindsamkeit”, un pezzo di quattro minuti che si poggia su un morbido cullare di chitarra, ma che s’increspa fino ad assumere un tono drammatico nelle parti cantate, svelando la sua tensione hardcore melodico. In “How I Ate My Brother”, invece, la sezione ritmica offre un sound decisamente più denso, mentre tutta la sofferenza esplode in un cantato graffiato ed emotivo, a comunicare un senso di intima rabbia che sembra sopirsi soprattutto nella prima parte della successiva “Dry Tongue”, in cui il percorso è più lineare. Nella seconda metà, invece, il pezzo si fa più umorale e deflagra in una coda furiosa, che conserva l’ispirazione post hardcore melodico, ma manifesta anche un’anima emo, ben descritta anche dai canti e dai controcanti della conclusiva “Wide – Awake”, imperniata intorno a chitarre che contribuiscono a fare del pezzo il migliore del lotto. È ancora troppo presto per capire quale possa essere il futuro degli Expectans Ver, ma la certezza dell’oggi è la bontà di “In Limine” che, pur senza cercare l’innovazione a tutti i costi, riesce a legare con grande efficacia gli stilemi di diversi generi. (Piergiuseppe Lippolis)