recensioni dischi
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IMMIGRATION UNIT  "Sofa heroes"
   (2018 )

Quando si dice che l’intero supera la somma delle parti è proprio a dischi come questo che mi capita di pensare.

Immigration Unit è un quartetto svizzero originario di Basilea che pubblica in autoproduzione questo delizioso “Sofa Heroes”. Ep di cinque tracce, in una ventina abbondante di minuti di musica contorta e suadente impasta con classe sopraffina tutta una serie di elementi mutuati da generi e sottogeneri di matrice strettamente contemporanea: la rifinitura di queste preziose textures è cesellata attorno a sonorità che spaziano dall’elettronica all’indie-pop, non disdegnando elaborate digressioni art-rock di estrazione colta.

Dei cinque brani, uno è l’inedito (la title-track), due vedono la luce dopo essere stati resi disponibili in digitale, due sono remix dei suddetti. Poca roba, si direbbe. In realtà il fascino di questa manciata di canzoni è talmente profondo da renderle attraenti pur in un’aura di parzialità.

Vagano con studiata nonchalance in più direzioni: “Sofa Heroes” in apertura ha la morbidezza ingannevole dei Massive Attack unita ad una ritmica incalzante ed ossessiva; la successiva “Wasting Mornings” – brano di punta – oscilla tra atmosfere languide ed un chitarrismo sottopelle nervoso quanto basta ad esaltarne l’inquietudine di fondo; “Far Inside” è una ballad dilatata che va a parare non distante dagli ingorghi introversi dei Radiohead.

Ma a soprendere ulteriormente sono i due remix che chiudono il lavoro: quello di “Sofa Heroes” ad opera del blasonato Manuel Gagneux – avanguardista di spicco, sebbene in ambito più aggressivo e sperimentale – poggia su una scarnificazione robotica del brano originale, reso algido e spettrale; la rivisitazione di “Wasting Mornings” proposta da Arthur Hnatek, drummer svizzero-tedesco di estrazione jazz, insiste in modo quasi metafisico sulla rarefazione della parte centrale del pezzo, soavemente riletto in chiave stralunata.

“Sofa Heroes” rappresenta qui ed ora la brillantissima introduzione per una band poliedrica dal potenziale enorme: da rivalutare con grande interesse sulla lunga distanza. (Manuel Maverna)