KALI MALONE "Cast of mind"
(2018 )
Da Stoccolma esploriamo il personale mondo sonoro di Kali Malone, compositrice 24enne, già autrice di lavori sperimentali per organo ("Organ Dirges", 2016), in cui si può già apprezzare la predilezione per l'utilizzo di lunghe note ed atmosfera statica, indugiando su poche armonie predeterminate, in quel caso seconda e quarta. Invece con "Cast of mind", appena uscito per Hallow Ground Records, Kali si focalizza su una commistione originale ed interessante: quella fra fiati acustici ed elettronica. Nelle quattro tracce troviamo una costante presenza di drones; nella titletrack essi sono interamente eseguiti da trombone e clarinetto. La costruzione armonica spesso e volentieri indugia sulla settima minore, che i musicisti sanno essere un grado "jolly", poiché è quello che meglio collega qualunque sequenza di accordi. Qui però l'approccio è lentamente contrappuntistico: si alternano bassi soli ad armonizzazioni di medio registro, private del basso, perché le note sono di durate diverse, e il ciclo è continuo. Una costante cascata di note solenni. Il Buchia 200, il sintetizzatore utilizzato da Kali, inizia a farsi sentire nel secondo brano "Bondage to Formula", che incontra poi clarinetto basso e trombone, per delineare una dimensione sonica oscura e dilatata. Il suono sintetico si fa tagliente e distorto in "Arched in hysteria". Il suono ricompare più volte insistendo con la stessa formula: la prima nota entra assieme ad un kick, o ad un'armonia bassa portata a "clippare" (cioè, nel linguaggio dei tecnici del suono, timbri che fanno distorcere lo spettro sonoro). Ogni volta che il suono ritorna, altri suoni seguono in risposta, sempre allungati, e il suono principale viene fatto ondulare. A lungo andare, quest'oscillazione diventa un massaggio cerebrale. Infine "Empty the belief" ritorna sul concetto del drones, unendo una nota continua di ottone con la stessa all'unisono della sintesi elettronica, costantemente filtrata da oscillazioni timbriche, per dieci minuti. Kali Malone ci riporta così nella strada dei drones ambientali, con una specificità stimolante alla creatività. (Gilberto Ongaro)