recensioni dischi
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WHIU WHIU!!  "Glamour"
   (2018 )

Se dopo 7 anni di attività e ripetuti cambi di line up, i Whiu Whiu!! si presentano nuovamente al pubblico per la terza volta, sicuramente c’è della personalità e tante idee da condividere per questi 5 ragazzi sardi che, con il loro nuovo album “Glamour”, esportano lo spirito ribelle e critico della meravigliosa terra di Sardegna. Un disco che tratta di temi importanti, che non si sofferma solo a parlare dell’amore nostalgico o di quanto è difficile vivere ai giorni d’oggi, ma che grazie ad una attenta ricerca del testo, fa assumere alle loro canzoni forti toni di protesta politica e sociale, un dato decisamente apprezzabile e confortante, visto il vuoto di ideali che affligge la società in cui viviamo. Musicalmente è un disco profondamente punk rock, ma che subisce ripetute e piacevoli contaminazioni che vanno dall’elettronica all’attualissimo rap, ma quello d’autore, che fanno di “Glamour” un disco interessante, energico ed originale. Nella prima traccia del disco “Luci della città”, i Whiu Whiu!! sfoderano immediatamente gli artigli con un ottimo rock “urbano”, sostenuto da energici riff di chitarra e da un’incalzante batteria che ti trasporta al brano successivo “Cruz”, dove l’anima punk della band esplode in tutto la sua effervescenza tra schitarrate e ritornelli ipnotici. Ma “Glamour” è un disco energico, e lo abbiamo già detto, per cui non si ha nemmeno il tempo di prendere fiato che in “Savoia” si viene travolti dall’onda ribelle di un riff elettronico, che con uno splendido testo, dedicato al patriota sardo Francesco Cilocco (consiglio di leggerne la storia!), e un equilibrato e ben assemblato mix di sonorità che spaziano dal cyberpunk, all’underground e ovviamente al punk/rock, fanno di “Savoia” la canzone manifesto, nonché brano di maggior effetto dell’intero album. “Ripulite le strade e le piazze, rimuovete le statue” è il refrain ossessivo di “Savoia”, ed è un invito che viene colto anche dalla stessa band, che nei brani successivi ripulisce le proprie sonorità punk/rock, affidandosi in "Libertà Estrema" alle corde di un basso e all’onnipresente contaminazione elettronica, per produrre un originale bit rappato e marchiato Whiu Whiu!!, e invece ad un grunge malinconico di Nirvaniana memoria in "Uomo d'Affari", dove i toni e ritmi tipici della band sarda si dilatano decisamente. Dell’ottimo rock si impossessa degli strumenti della band sarda nei due brani successivi, “Fenomeno” e “Finchè il Vento Spingerà”, episodi suonati ed interpretati in maniera essenziale, con un stile diretto, basico e senza orpelli stilistici, fatto di pochi e ben studiati passaggi ritmici di chitarra, basso e batteria, tali da far risaltare la voce di Emanuele Pintus e gli assoli strumentali del resto della band, che per la bravura mi piace citare per intero: Daniele Mereu (chitarra elettrica), Bin Maurus (Batteria), Luca Fadda (Basso), Matteo Urru (tastiere) e Giuseppe Aledda (Basso, chitarre, tastiere). In “Oceano Dentro Casa Mia”, i Whiu Whiu!! tornano a suonare quello che, secondo i miei gusti musicali, riescono a fare meglio, ossia dell’ottimo punk/rock che, guardando al futuro, riesce a pescare in sonorità punk del passato, con un risultato stilistico davvero bello ed originale. I toni tornano ad abbassarsi in “Madre”, una struggente rock/ballad dal sapore elettronico, un gioiello incastonato tra le dieci tracce del disco, dove l’amore nostalgico di un figlio verso la madre viene sintetizzato nello stupendo verso di apertura: "Prenderti per mano e farti uscire di casa, non l’ho mai imparato e mi vergogno". “Glamour” è un progetto musicale talmente gradevole che sono arrivato alla fine del disco senza nemmeno accorgermene, è proprio come in una “Gassa d’Amante”, pezzo conclusivo dove spicca ancora una volta l’istinto ribelle del gruppo: in questo disco l’ascoltatore viene stretto da un punk rock emozionale altamente contaminato, che ti annoda senza soffocarti e che ti avvolge con un ritmo incessante senza stringerti mai troppo. Un disco che denota il raggiungimento, da parte della band, di un buon livello di maturità e sicurezza: il gruppo ha avuto l’umiltà di ripulire lo stile dagli errori del passato, pur rimanendo fedeli al loro grintoso e appassionato modo di fare musica, con testi taglienti, ribelli, mai banali e perennemente tesi all’impegno sociale. Una band che sa quello che vuole, e che nel pieno dello spirito della generazione a cui appartiene, sa già qual è la strada da percorrere, d'altronde lo citano anche nei lori testi... “Guarda avanti, perché è li che siamo diretti”. (Peppe Saverino)