recensioni dischi
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FOSCARI  "I giorni del rinoceronte"
   (2018 )

Marco Foscari, classe 1987, cantautore diplomato al St.Louis College of Music di Roma, ci presenta il suo primo album, frutto delle sue numerose esperienze musicali. Un disco “sentito” e studiato, soprattutto nei testi, anche se musicalmente di facile ascolto. Il rinoceronte è uno degli animali più solitari in assoluto, e di solitudine parla questo lavoro, non in senso depressivo, malinconico o eremitico, ma in chiave positiva: stare da soli per ascoltare meglio se’ stessi e non solo il mondo esterno che troppo ci prende al giorno d’oggi. Nove brani “leggeri” musicalmente, un pop rock talvolta anche radiofonico, ma con testi ricercati, dalla metrica inusuale. Tanti i brani più che buoni, dal primo “Particelle”, particolarmente pop, al primo singolo “Stabile non è“, in cui Foscari rallenta un attimo il ritmo per concedersi un maggiore ascolto; da “Incline al canto”, che parla dell’incomunicabilità tra le persone, dal bel riff reiterato “sono incline al pianto quando canto”; fino al potenziale singolo “Tempesta”, ottimo brano poprock da ascoltare al mattino per darsi energia per la giornata in arrivo (“...e mi preparo sereno ad un’altra tempesta”). La voce di Foscari è a metà tra Brunori e De Gregori, ma con una sua identità ben definita. Un esordio davvero interessante, a cui non possiamo non augurare il successo che merita. (Francesco Arcudi)