recensioni dischi
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dDROP  "dDrop"
   (2018 )

I dDrop vengono da Ferrara e sono uno tsunami di energia e “nu metal” come non si sentiva da tempo. Facile ritrovare le influenze che hanno plasmato le menti e le mani: Limp Bizkit, Linkin Park su tutti, ma probabilmente i primi sono quelli più persuasivi nei confronti dei Ddrop. Il disco è una bomba, non per elogiare all’ennesima potenza un progetto forte di suo, ma perché, di sound così, in Italia, se ne riescono ad ascoltare davvero pochi. Produzione ed arrangiamenti duri e schietti, uno schiaffo in faccia a tutti coloro che pensano che nel sottobosco musicale ci sia solamente musica fatta da qualche manager voglioso solo di fama e successo (e musica poco onesta, diciamolo). I dDrop arrivano così a raggiungere tutti i nostalgici del nu metal e lo fanno senza troppi problemi, semplicemente facendo ciò che a loro garba, senza “se” e senza “ma”, suonando alla grande, divertendosi ed infrangendo le barriere del suono frivolo che molti, se non tutti oggi, possengono. Il singolo “Mors Tua” è il vero e proprio emblema della band e se lo ascolterete vi renderete conto di come scorra facilmente e di come tutto vada alla velocità della luce, quasi come a non renderci nemmeno conto di quando il brano cominci e quando finisca. In sostanza i dDrop sono una band di qualità, che punta di certo ad una nicchia di ascoltatori nostalgici, e magari desiderosi di un certo revival di un genere che nemmeno una quindicina d’anni fa ha rivoluzionato completamente il modo d’intendere e di usufruire della musica. Un buon inizio che speriamo possa portare a qualcosa di stupendo, magari con una bella dose di sperimentazione e di voglia di fare. Cosa che di certo non mancherà ai dDrop. (Lorenzo D’Antoni)