recensioni dischi
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ZONK'T  "Banburismus"
   (2018 )

“Banburismus” è il nome del nuovo album di Zonk’t (al secolo Laurent Perrier), appena uscito per Sound on Probation Records. Il musicista e produttore francese è tornato con un lavoro che rappresenta un’altra fondamentale tappa nel passaggio dal digitale ai sintetizzatori analogici e che sposta l’accento dalla componente dub più elettronica alla vera e propria sperimentazione, che diventa il fine ultimo di “Banburismus”. Il disco si esaurisce in meno di quaranta minuti e include un totale di quattro pezzi di durata decrescente, dagli oltre diciotto minuti di “Square” ai quattro scarsi di “Conditional Probability”. L’opener, per quasi un terzo della sua durata, è una morbida altalena di suoni, con echi e riverberi che si diradano e si addensano. Poi il suono si fa più minimale e si avvicina al dub sperimentale fra glitch, percussioni e voci distorte. “Chronogyre” segue un po’ la scia della parte finale di “Square”, ma manifesta una certa inquietudine di fondo nel suo percorso accidentato ed essenziale. L’incedere di “Colossus” torna a farsi più lineare, ma non mancano increspature e glitch, esempio pratico dello spiccato sperimentalismo di “Banburismus”. “Conditional Probability”, invece, pone di nuovo l’accento sulle sperimentazioni ma in ambienti dub, proponendo un sound a cui Zonk’t ci ha abituati maggiormente. “Banburismus” è un lavoro ben fatto ma anche difficile, rivolto idealmente a una nicchia di ascoltatori, ma capace di confermare la grande sensibilità di Laurent Perrier. (Piergiuseppe Lippolis)