recensioni dischi
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GARBATO  "Anima sensoriale"
   (2018 )

Quando la rabbia e l’angoscia per il lavoro perso si trasforma in saggia creatività, la metamorfosi non può che strappare scroscianti applausi per i Garbato, formazione ligure che prende spunto dalle lotte (durate un lustro) per la chiusura di 3 sedi del Petrolchimico. Nonostante l’interessamento di mass-media e di Vasco Rossi e Piero Pelù, non si scongiurò il licenziamento, ma l’esortazione del “diablo” a volturare lo sconforto in progetto artistico, stimolò la nascita dei Garbato, nell’identità di Alessandro Gabanotto e Giampaolo Todaro, rispettivamente ex dipendente della Vinyls di Porto Marghera e, l’altro, arrangiatore e chitarrista. Chiusa la triste parentesi, il progetto si è coeso in un sestetto, dando alla luce il nuovo album “Anima sensoriale”, trasformando la crisalide rabbiosa in leggiadra farfalla prog-cantautorale che svolazza nei meandri della socialità sofferente, tenendo alta la bandiera speranzosa di un urgente reset-taggio interiore. Dal mazzo underground, calano un settebello che non è frutto della fortuna ma di una trama intelligente e ben congegnata. Qui, le “Riflessioni” vivono con stilemi hard-prog e finissime tratte placide ed i “Tarocchi” prevedono gradimenti senza riserve per il loro tranquillo mare narrativo, come il singolo “Stretti in un’anima” arricchito di un lodevole assolo chitarristico. L’aria che “Sento” ora, soffia in direzione ballad, con grintosi stralci esecutivi che abbelliscono l’insieme. Invece, con “Lei non c’è” valorizzano la scrittura con dolci accordi e pizzicate d’armonici. Strada facendo, si odono eleganti “Voci dalla finestra” che evocano stesure vintage, proponendole con cura e competenza, ricamando il finale con un mood glorificante. La conclusiva “1000 all’ora” ostenta muscolatura hard-rock in un tuffo ispirativo seventies che proprio non dispiace e sa riaffermare quel genere che scalderà anche l’anima dei neofiti. Se ci diamo un’occhiata intorno, lo squallido scenario delle fake-news lo conosciamo bene ma, stavolta, la garanzia di una notizia vera è che “Anima sensoriale” è opera autentica, che si insinua visceralmente con un PROGetto ammirevole e… Garbato. (Max Casali)