recensioni dischi
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NASBY & CROSH  "Here comes the storm"
   (2018 )

Altra perturbazione in arrivo per Nasby & Crosh, quartetto meneghino che se la prende comoda per far piovere sul mercato “Here comes the storm”, seconda di tre tempeste previste per completare l’attuazione di un concept-album, generato cinque anni fa con la prima release “Quite before the storm”. La finalità di base è quella di trasferire, in musica, tutta la scarica emotiva che caratterizza l’umanità, incapace o meno di saperla gestire, in varie fasi, e quindi questo nuovo e.p. non è altro che la logica continuazione di uno stato d’animo fino al prossimo step, dopo aver sentito il primo stillicidio picchiettare sulle teste. Credo che l’unico neo che si possa rilevare dei Nasby & Crosh è quello di far passare troppo tempo da un capitolo all’altro, rischiando di non far presa su una tematica, all’apparenza semplice, ma urgente di tempi più ristretti, sempre che l’intenzione sia quella di tentare di trasmettere un messaggio salvifico. Ora, ci si prova a ripararsi dall’arrivo del vero uragano introspettivo, con un elisir di 4 gocce esecutive, stillate con garbo e raffinatezza. Il primo tuono rimbomba con “Toxic kind of love”, brano che ostenta un bel tiro, sospinto dalla fusione della doppia voce, prezioso retaggio dei mitici Simon & Garfunkel. Invece, compie mezzo secolo di vita la Dylan-iana “All long the watchover”, qui riproposta con la vivacità che rincorre la cifra stilistica dei scozzesi The Proclaimers, ma (non c’è che dire) Nasby & Crosh sanno caratterizzarla con freschezza ed innovazione. Il nuovo singolo “Three lines collide” è sostenuto dalla steel-guitar alle prese con infusi tribal-country, e la formula ha la sua distinta efficacia. Infine, in “Drizzle (storm is over)” il folk si fa più ipnotico e malinconico, benché il titolo suggerisca che la tempesta è finita, resta la visceralità del brano a rimarcare mood della West-Coast. Quindi, anche questa seconda “tranche” di concept centra il bersaglio ma occorrerà (come detto) accorciare la tempistica per la prossima uscita, non solo per non disperdere quanto finora intuito, ma anche perché una posologia con più stille di Nasby & Crosh giovano alla salute dell’Underground. (Max Casali)