recensioni dischi
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THIS BROKEN MACHINE  "[departures]"
   (2018 )

Lavoro attento alle dinamiche e minuziosamente curato nei suoni, “[departures]”, secondo album del quartetto milanese This Broken Machine, è stilisticamente centrato, complessivamente ben scritto e degnamente prodotto. Otto tracce oscure, minacciose, compatte e solide di declinazione nu-metal intrecciano gli elementi più disparati, sempre nel solco di una certa fedeltà ai crismi di genere. Dentro c’è tutto: armonie esplicite, mutamenti umorali, sporadiche derive post-rock, ma anche il ritornello à la Linkin Park di “Weight”; ci sono i riff affilati e l’accenno di tempo sbilenco di “The Tower”, la tetraggine di una “Return To Nowhere” che mi ha ricordato gli Iron Maiden dei tempi d’oro, la repentina accelerazione e le mitragliate a doppio pedale di “This Grace”, forse l’episodio più sperimentale della raccolta col suo incedere che ricorda vagamente i Tool; ci sono oasi in penombra scosse da scariche di elettricità virulenta, come nella incupita divagazione di “As You Fall”, che inizia come una litania sabbatica dei Fields Of The Nephilim per collassare al di là delle nebbie sulfuree suggerite dall’incipit; c’è la chiusura di “…And That would be the end us”, sospesa tra morbidezza e tensione, flowers on the razor wire. Disco interessante di una band che dovrebbe forse insistere maggiormente sia sulla concisione (i brani più corti si aggirano sui 5 minuti), sia sullo sviluppo più articolato delle buone idee da cui traggono spunto le canzoni: se variassero talvolta lo schema piano/forte, melodico/aggressivo, canto pulito/screamo sovvertendo almeno in parte il canone che ripetono incessantemente per cinquanta minuti, potrebbero segnare una propria strada. Per ora – ma è un’opinione personale – sembrano difettare di quel pizzico di reale cattiveria, di malignità, di malsana attitudine capace di affrancarli da un metal che resta – in fondo – accomodante: il crudo crescendo vocale seppellito negli otto minuti di “Distant Stars” è sicuramente un ottimo punto di partenza per nuove ed efficaci soluzioni. Da rivedere molto volentieri. (Manuel Maverna)