HEAL "Espace d'incertitude"
(2018 )
All’alba del 2018 è tornato Laurent Perrier, musicista francese noto al pubblico con i moniker Zonk’t, Cape Fear, Pylone e, soprattutto, Heal, ovvero quello con il quale ha scelto di firmare il suo ultimo lavoro: “Espace d’Incertitude”, appena uscito per la label d'oltralpe Sound On Probation. Le sperimentazioni dell’artista d’oltralpe si dividono in due fasi, che corrispondono alle due metà del disco e al tipo di strumentazione utilizzata: la prima è il “Buchla Side”, realizzata con i sintetizzatori prodotti dalla storica azienda di Don Buchla, la seconda è il “Mutable Side” e comprende quattro brani (uno in meno del precedente) composti con i sintetizzatori modulari dell’omonima casa produttrice francese. Se nella prima parte del disco la ripetizione di schemi assume un ruolo centrale, producendo costruzioni avvolgenti e ipnotiche, nella seconda Laurent Perrier lavora in una direzione più ambient, in linea con alcuni suoi vecchi lavori. Nel lato Buchla è la crudità del suono di “Terrain Vague” il momento migliore, al pari dell’allucinata “Numéro d’étape”, mentre nel lato “Mutable” i percorsi sono decisamente più lineari, evidenziando il contrasto con i primi cinque pezzi: è “Poids d’évidence” il brano più arzigogolato e il suo incedere suggerisce ambientazioni vagamente cinematografiche. Il ritorno di Laurent Perrier aka Heal avviene con un disco che ribadisce la sua netta attitudine sperimentale e si attesta su buoni livelli, per quanto difficilmente fruibile da fette di pubblico particolarmente ampie. (Piergiuseppe Lippolis)