recensioni dischi
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VALERIO SANZOTTA  "Prometeo liberato"
   (2018 )

A 10 anni esatti dalla sua partecipazione tra i giovani a Sanremo con “Novecento”, esce il nuovo progetto di Valerio Sanzotta. Il giovane romano, adesso residente a Innsbruck, pubblica un disco fuori dal tempo e dagli schemi, di genere folk rock alla Bob Dylan, se proprio dobbiamo trovargli una qualche somiglianza. Soprattutto in brani come “Signore del mercurio” si sente l’influenza del grande autore statunitense, strumenti acustici e ritmi incalzanti sorreggono la voce un po’ da menestrello del cantante. Bella la melodia del primo brano in scaletta, nonché primo singolo “Per un giorno solo”, voce effettata e interpretazione intensa. “L’amore non viene col giorno” è invece una ballata alla Cat Stevens, chitarra basso e batteria, con l’aggiunta della bella tromba del jazzista Aldo Bertolino. Testi mai banali e anche un po’ ermetici se vogliamo: “E’ una stanza piena di nausee e di odori, di eroina e di pioggia....” canta Sanzotta in “Gelsomina”, un’altra ballad voce e chitarra. La ricercatezza dei testi viene dalla laurea in lettere di Valerio, si nota un piacere particolare nello scegliere i termini più appropriati, a volte poetici, che danno così luce ad una sorta di canzoni senza tempo. Un altro esempio di ciò è la bella “Tempesta”, pezzo ipnoticamente lento con una chitarra elettrica distorta e testo tra l’italiano e l’inglese. La title track chiude un album interessante, e dal sound sperimentale, di un autore giovane ma già molto deciso, di cui certamente risentiremo parlare. (Francesco Arcudi)