recensioni dischi
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GIANLUCA MAGRI  "Reborn"
   (2018 )

“Reborn” è il primo lavoro solista di Gianluca Magri, chitarrista originario della provincia di Belluno. Ispirato da Joe Satriani, Leslie West, Whitesnake e Led Zeppelin, per “Reborn” Magri ha scritto cinque pezzi, ciascuno dei quali legato ad un periodo importante della sua vita: “Snowballed” è l’infanzia trascorsa fra i paesaggi di Cortina d’Ampezzo, “Cloudbreaker” rappresenta gli inizi con la band metal Phaith, la titletrack accenna ad un momento di grossi cambiamenti nella vita dell’artista, le amicizie e le collaborazioni sono musicate in “A.D.R.”, mentre la chiosa acustica (“Atlas Bound”) è dedicata al periodo degli studi fuori casa. Il disco viaggia sui binari del rock per tutta la sua durata: la titletrack, in apertura, mostra qualche lieve influenza blues, mentre “Cloudbreaker” cerca e trova soluzioni energiche più che virtuosismi fini a sé stessi. “Snowballed” è il pezzo che più manifesta legami col passato e influenze old school, mentre gli altri sembrano non voler restare troppo ancorati a schemi classici. I riff decisi di “A.D.R.” conducono ai sogni acustici di “Atlas Bound”, con una sorta di omaggio ai Led Zeppelin. “Reborn” è un esordio indubbiamente positivo, capace di proporre soluzioni strumentali mai orientate all’esercizio di stile e sempre godibili. La sezione ritmica supporta la chitarra di Magri, che occupa il ruolo centrale e disegna traiettorie rock per una ventina di minuti e che potrebbe tranquillamente anche sposarsi con il cantato. (Piergiuseppe Lippolis)