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HEAVENBLAST  "Stamina"
   (2018 )

Gli HeavenBlast pubblicano il nuovo album "Stamina", che fa incontrare il power metal con molte variazioni prog. E' un concept che grida libertà e ribellione. Il titolo difatti non fa riferimento alle cellule staminali, è un acronimo, che sarà rivelato alla fine della canzone "S.T.A.M.I.N.A.": "Stay Tough Against Mind Intruders Now and Always". L'Lp è aperto da un'introduzione di suoni eterei di tastiera, "Mind intruders", e poi il primo vero e proprio pezzo, "Purity", viene aperto da un virtuoso shred di chitarra. Tante sono le voci ospiti nei brani: Diego Regina, Michele Melchiorre, Marinella Iezzi. Nel bridge in 7/8 di "Purity" fa la comparsa la voce principale, della carismatica Chiara Falasca, che qui mantiene la voce cristallina, ma altrove sa ruggire e graffiare. In nome della libertà, il pezzo contiene uno special per violino e ritmi latini. Altro elemento di spicco è il synth lead, con il tastierista Matteo Pellegrini che spesso si alterna negli assoli con il chitarrista Donatello Menna, autore dei brani. "Alice in Psychowonderland" si presenta con un ritornello dallo spirito avventuroso, che resta impresso. Pellegrini al synth qui fa sentire la sua influenza da Jordan Rudess. "We are State", dall'andamento più introspettivo e calmo, focalizza e critica il concetto astratto di nazione, paragonandola a veleno ("Country's poison") ed asserendo che non abbiamo bisogno di una costruzione di appartenenza esterna: "You don't need owner, 'cause you are State". "The rovers" riaccende il volume con dei riff power e batteria tumultuosa. La chitarra flamenca di "Don't clean up this blood" ci porta ad un introduzione voce e pianoforte che non fa prevedere cosa sta per succedere. Anziché una prevedibile esplosione immediata, arriva un fade in graduale di un coro maschile, che poi a pezzo acceso si manterrà sempre in secondo piano, nascosto dal doppio pedale. A un terzo del brano c'è una divertente ripartenza heavy classica, quella con l'ultimo accento anticipato à la Iron Maiden. Delle tetre campane e dei bambini che giocano in cortile ci portano ad un brano cantato in latino, "Sinite parvulos venire a me", che fa riferimento al discorso di Gesù "Lasciate che i fanciulli vengano a me". Il pezzo è beffardo, introdotto da una voce che recita carica di riverbero come un prete; una strofa è in levare rocksteady (la velocità a metà tra ska e reggae), e come ciliegina abbiamo un bridge con batteria death e voce growl. Una dedica carina all'istituzione che prima delle altre ha mostrato le sue doti di "mind intruder". Arriva ora il preannunciato "S.T.A.M.I.N.A.", canzone manifesto programmatico, caratterizzato da una forte presenza corale delle voci. In coda all'Lp il 6/8 "Canticle of the hermit", in equilibrio fra prog e power. Attivi dal 1995, gli HeavenBlast non rinunciano al proprio stile di base che resta power, ma l'elemento prog è ormai entrato in maniera paritetica. (Gilberto Ongaro)