recensioni dischi
   torna all'elenco


ZAGREB  "Palude"
   (2018 )

A tre anni esatti dal debutto con “Fantasmi Ubriachi”, il quartetto veneto Zagreb è tornato con “Palude”, preceduto dal singolo “Nel Buio”. L’opener del nuovo album dei Zagreb è proprio “Nel Buio”, un indie rock leggero e attento all’orecchiabilità, un po’ il manifesto artistico della band nata tra il trevigiano e il patavino. Più spigoloso è il sound delle strofe di “Vero Amore”, con un approccio quasi punk, mentre il percorso più netto di “Problema Sociale” è uno dei più interessanti di tutto il disco. “Palude” prosegue col rock grintoso di “Berlino” e le sonorità estremamente di “I Tuoi Denti”, poi la seconda metà si apre con le note tese e il cantato parecchio emotivo di “Acme”. “Cerebrale”, verso la conclusione, disegna atmosfere che sono leggermente più scure e sporche rispetto al resto dei brani e questo sembra funzionare particolarmente bene. La stessa opacità è rinvenibile nei suoni di “Vile”, che trasuda una certa inquietudine. “Presidente” e “Anestesia” suggellano “Palude”: se la perenne tensione della prima sembra preludere a una vera e propria deflagrazione che, però, di fatto non si verifica, la seconda è un pezzo breve a presa più rapida e tutto da cantare. Le buone sensazioni generate da “Fantasmi Ubriachi” si consolidano con “Palude”, un disco che, pur rinunciando a osare realmente, col suo indie rock solitamente melodico e con i suoi scenari in perenne divenire ha le carte in regola per conquistare una buona fetta di pubblico. (Piergiuseppe Lippolis)