recensioni dischi
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ENIGMA  "Mcmxc a.d."
   (1990 )

Non c’erano i nomi degli autori, né dei componenti di questo, appunto, enigmatico gruppo. Ma quando uscì “Sadeness” la gente impazzì. Una base house come andava all’epoca, con un mix di canti gregoriani a rendere il tutto emozionante, in certi casi anche erotico. Perché ora lo fanno quasi tutti, ma nell’autunno 1990 non era proprio una cosa a cui si era abituati. Ed un video in perfetto stile “Nome della rosa”. Insomma: dischi d’oro a pioggia, mentre una voce soffice chiedeva a Monsieur De Sade cosa stesse cercando, in francese. Ma chi c’era, dietro questa sigla? Qualche sospetto venne, a chi aveva amato le canzoni di Sandra. Stessa casa discografica, qualche suono familiare, e una firma (Curly MC) che svelava il tutto: Michael Cretu, riccioluto. In giro dagli anni ’70, produttore che svariava da Boney M (“Nightflight to Venus”) a Mike Oldfield (“Islands”), che da solo ci aveva provato varie volte, ma con un unico successo, “Samurai”, del 1985. Stavolta colpì nel segno, e in Italia Bisio-Rocco Tanica ne presero ispirazione per la loro “Rapput”, che iniziava a sua volta con un gregoriano (“Umorismo e simpatia, contratio vaginalis” urlavano i reietti…). Ogni 3 anni, un Enigma nuovo: con cori mongoli, Carmina Burana, un video (“Return to innocence”) di grande successo, e recensioni di tutti i tipi. Genio, o manipolatore di suoni riciclati? Ai posteri l’ardua sentenza. (Enrico Faggiano)