recensioni dischi
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VISIONOIR  "The waving flame of oblivion"
   (2018 )

Visionoir è il nome dell’ormai ventennale progetto di Alessandro Sicur, polistrumentista originario della provincia di Udine. È nell’autunno del 2017 che il musicista ha finalmente pubblicato quello che può essere a ragione considerato il vero debutto sulla lunga distanza, una sorta di raccolta di tutto il materiale prodotto in oltre tre lustri. Il lavoro si intitola “The Waving Flame Of Oblivion” e sintetizza, dunque, una lunga esperienza che attraversa parecchi generi: il progressive rock, che diventa prog metal nelle fasi più muscolari e aggressive, è contaminato dal doom e dalle attitudini space e post rock di alcuni brani. Il disco risulta per tale ragione parecchio eterogeneo, ma si mantiene su buoni standard qualitativi per tutta la sua durata, grazie alle grandi capacità tecniche di Alessandro Sicur. L’apertura è affidata a “Distant Karma”, un pezzo dalle atmosfere symphonic metal. Nella prima parte del disco l’elettronica è parecchio presente, ma la chitarra fraseggia e disegna atmosfere particolari, tendenzialmente ascrivibili alla voce darkwave, ma figlie del sapiente intreccio fra diversi elementi. “Shadowplay” brilla nel mezzo, con il suo carico di inquietudine, mentre le sorprendenti architetture di “A Few More Steps” sono il momento migliore della fase finale del disco, suggellato da una altrettanto positiva traccia bonus (“Godspeed Radio Galaxy”). “The Waving Flame Of Oblivion” è un viaggio, imprevedibile e avvincente, attraverso quasi due decadi di attività: un album affascinante, che verrà facilmente apprezzato dai seguaci del rock e del metal. (Piergiuseppe Lippolis)