recensioni dischi
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ELECTRIC SWAN  "Windblown"
   (2018 )

A cinque anni di distanza da “Swirl In Gravity”, il quartetto piacentino degli Electric Swan è tornato con “Windblown”, un lavoro che conserva lo stile già apprezzato in passato e che si caratterizza, in primo luogo, per un minutaggio parecchio impegnato, superiore alla media di questo periodo storico. Il genere di riferimento è l’hard rock, sebbene siano evidentissime le influenze prog e stoner e, contemporaneamente, non manchino altre digressioni. Esempio più calzante della capacità degli Electric Swan di concedere variazioni sul tema hard rock è “Face To Face”, che strizza l’occhio al soul e abbraccia ritmiche funk. I risultati restano positivi anche quando la band volge lo sguardo al passato, come nella lunga suite strumentale “Beautiful Bastards”, che esalta le qualità tecniche e compositive del quartetto. In altri momenti, invece, è la voce a spiccare, di pari passo con una sezione ritmica sempre sugli scudi. Sono “Leaves” e “Carried By The Wind” i passaggi più ispirati del lotto: la prima manifesta un’attitudine diretta e incisiva, la seconda si caratterizza per afflati stoner, ma convincono anche le due cover “Sin’s A Good Man’s Brother” dei Grand Funk Railroad e “Midnight” di Marc Bolan, inserita come traccia bonus. Al terzo capitolo della loro carriera, gli Electric Swan mostrano uno stato di forma invidiabile con un lavoro convincente sotto tutti i punti di vista. (Piergiuseppe Lippolis)