THE DANGER "The Danger"
(2017 )
Attiva sin dal 1998, la band hard rock The Danger – formatasi a Bellaria con il nome di Danger Zone Band – decide di rinnovare il proprio percorso artistico con un quarto album estremamente ambizioso, variegato e pieno di idee, registrato in italiano e in inglese, nel tentativo di raggiungere un pubblico più ampio e di espandere il marchio e il proprio caratteristico suono graffiante anche in Europa.
Ritmo martellante, testi irriverenti e ironici, capacità tecniche elevate, voce da leader: le caratteristiche dei Danger mostrano subito quale realtà interessante e piuttosto rara rappresenti la band all’interno dell’immenso genere hard rock italiano. Non è mai troppo tardi per le presentazioni, benché la band suoni dal 1998. Il cambio del nome offre subito un’occasione unica al gruppo, ossia aprire il disco omonimo con una canzone-manifesto, bandiera e descrizione del gruppo, “The Danger”, irriverente e adrenalinica. “Metallari” (“Metal Heads”) continua la deriva hard rock che il gruppo esprime benissimo: vortici di chitarra asfissianti, basso imponente, batteria potente e voce grezza quanto basta.
Non c’è solo l’hard rock in questo disco, ma anche tanti generi affini, collaterali, simili e più o meno “variati” su di esso. “Scemo” (“Stupid”) è una parentesi maggiormente classic rock, con un testo demenziale e divertentissimo, mentre “Libeccio – Il mio bar” (“The Bar”) è invece quasi punk, un inno da pogo e una rivendicazione di libertà artistica e umana. Tale è anche, a suo modo, “R n R”, ben più lenta e malinconica, che sembra gridare al mondo la voglia che ha la band di rimanere per sempre su un palco. “L’amore mio” (“Through with Love”) fa a pugni col mondo e le meschinità in esso, mentre “Bla bla bla” è una critica alla società attuale e alle generazioni mosce che rischiano di dominare l’umanità – e forse la dominano già da diversi decenni – per troppo tempo.
Vaschiana e ‘70s è “The Porn Wants What the Porn Wants” (“AlPorNonSiComanda”), divertentissima sin dal titolo, che sembra ricalcare tante situazioni del rock alternativo italiano degli anni settanta e ottanta. Solare e calda è “California”, un brano che canta la voglia di essere liberi da ogni vincolo non senza un pizzico di rancore verso chi vuole sentirsi libero solo per moda o per farlo sapere agli altri. “Cattivo Esempio” (“Bad Example”) è un’altra critica al mondo di oggi, alle ipocrisie e alle ingiustizie che lo dominano; a chiudere il disco è la strumentale “Adrenalina” (“Adrenaline”) che continua il percorso di puro divertimento e voglia di buttar fuori energia e passione che caratterizza i Danger, dal 1998 a oggi sempre pieni di idee e buona volontà.
(Samuele Conficoni)