recensioni dischi
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FAVONIO  "Compagno di viaggio"
   (2017 )

L'ottetto foggiano Favonio omaggia Luigi Tenco reinterpretando 12 brani del cantautore piemontese nel loro stile, proponendo infine il pezzo originale che dà il titolo all'album. Le precedenti produzioni di musica propria dei Favonio erano caratterizzate da uno stile ironico, all'interno di una cornice di canzone d'autore, pensando ad esempi come "Il fetente" o "Giano". Pertanto, affrontando Tenco, gli arrangiamenti sono spesso e volentieri alleggeriti dal tipico pathos drammatico originale, senza però perdere in interpretazione. "Angela" viene asciugata dal tono orchestrale roboante; in generale, gli strumenti protagonisti divengono la chitarra acustica e i fiati della band. "Io sono uno", che prima era un tipico beat, diventa un pop acustico che guarda al jazz, mentre lo swing "Una brava ragazza" diventa un veloce 6/8, con le parti strumentali di raccordo in 5/8. La band si diverte ancora a inserire tempi dispari in "Ah... l'amore, l'amore" facendola diventare un latino in 7/8. Per altre canzoni i Favonio optano per lasciare intatta l'intenzione iniziale, come per il rock and roll "Non so ancora" o il breve jazz "Triste sera". "Guarda se io" invece viene proposta in due versioni, una latineggiante ed una lenta con la viola in primo piano. A fianco del già numeroso corpo della band, compaiono diversi ospiti come Erica Mou, Jack Jaselli, Charlotte Ferradini e Mimmo Borrelli. E' giusto vestire le canzoni di suoni più moderni e giocando con la libertà del jazz, per creare una personale interpretazione col proprio stile, poiché non sviliscono affatto la poetica di Tenco; tuttavia, alcune note stonate giungono dalle scelte di qualche ospite: come quella di Jaselli di tradurre in inglese il testo di "Un giorno dopo l'altro", o della virata in napoletano di Borrelli. Nel caso di Luigi Tenco possono risultare operazioni fuori luogo. Nell'album è presente però anche un episodio diverso dal tributo al cantautore, ossia "Yeeeeeeh!", cover dei Primitives (a sua volta cover dei Young Rascals), una delle centinaia di canzoni che caratterizzarono gli anni Sessanta. Questo si inserisce nel filone di recupero di brani del passato da parte dei Favonio, come fatto in precedenza con "A me mi piace vivere alla grande" di Franco Fanigliulo. A chiusura dell'Lp, la nuova canzone "Compagno di viaggio" ci saluta con un'introduzione di contrabbasso, e una ballata in 6/8 con un malinconico testo di Alba Avesini. La melodia del ritornello cantato viene parafrasata dal sassofono, con esito emozionante. Dunque continuano le esplorazioni per i Favonio, a cavallo tra musica d'autore e jazz. Questo tributo a un autore così simbolico per la musica italiana, oltre ad aver messo in luce la voce baritonale di Paolo Marrone, dimostra la capacità della band di essere duttile, spaziando con disinvoltura in diversi stili. (Gilberto Ongaro)