recensioni dischi
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GRETA & THE WHEELS  "Greta & The Wheels"
   (2017 )

La cantautrice Greta Zuccoli, affiancata dalla sua band The Wheels, un insieme di musicisti ottimi e carichi di esperienza e sensibilità, dà alle stampe un EP dolcissimo, ricco di sfumature leggere e sognanti, dove la voce della folk singer tratteggia le interpretazioni non solo di “autorità” come Alanis Morrissette e Norah Jones ma anche – e, forse, soprattutto – di autrici recenti come Waxahatchee, Julien Baker, Empress Of e Weyes Blood, in un vortice di generi che, da un classico pop di partenza, si dirama in decine di altre direzioni.

Greta, giovane cantautrice di grande talento ed estremamente versatile, con una voce delicata ma graffiante, ha già nel suo curriculum una serie di collaborazioni importanti, dall’apparizione su Rai3 nel programma “Music & The City” alla partecipazione con lo stilista partenopeo Alessio Visone. L’EP omonimo registrato con la sua band, The Wheels, è un meraviglioso affresco di cosa può – e, in parte, deve – essere la musica pop oggi, ossia un ripensamento delle tradizioni e un abbracciare stilemi folk, a tratti addirittura jazz, nei quali la voce deve imprimere la sua forza (o, nei casi, debolezza, in senso positivo) e deve abitare le nuove melodie che gli strumenti creano per lei.

È così che nasce “Swinging in the Town”, un pezzo orecchiabile e da classifica, che non ha paura di essere commerciale grazie a un arrangiamento purissimo e levigato e a un’interpretazione vocale splendida. Le docili atmosfere folk si fanno in qualche modo più cupe e soffuse in “The Right Place”, che sfiora addirittura il jazz e continua a esplorare tutte le diverse contaminazioni della musica pop. Un sapore tipicamente britannico avvolge e caratterizza tutti e quattro i brani, non solo per l’utilizzo della lingua inglese ma anche per l’attitudine stessa con la quale essi sono arrangiati e interpretati. “The Wanderer” continua il flirt tra pop e folk rurale tipico proprio di alcune sfumature inglesi del genere: tastiere e violini rincorrono la voce in distese di verde e azzurro fino a toccarsi nel cielo, unite da una melodia cantabile che culla l’ascoltatore dal primo all’ultimo secondo.

Il disco termina con “Darwin”, un esperimento che sfiora il rock elettronico di St. Vincent e che presenta una melodia estremamente variegata al suo interno: ancora una volta, il pop veste l’ennesima maschera per rendersi irriconoscibile e ancora più interessante. L’EP di Greta & The Wheels conferma il talento cristallino di una delle cantautrici più versatili e coraggiose della sua generazione in Italia, e aumenta le aspettative per le sue future pubblicazioni. (Samuele Conficoni)