recensioni dischi
   torna all'elenco


UENO TAKASHI  "Smoke under the water"
   (2017 )

È tornato, al tramonto del 2017, anche il chitarrista giapponese Ueno Takashi, protagonista con un nuovo album intitolato “Smoke Under The Water” (appena uscito per ROOM40), capace di esaltare le capacità tecniche e compositive del musicista asiatico, a partire dai suoni avvolgenti e melliflui dell’opener. Le tracce sono sette, tutte intitolate con il solo numero progressivo, e tutte discretamente lunghe, dal quarto d’ora di “One” ai dieci minuti di “Seven”. Già considerato uno dei lavori più brillanti di Ueno Takashi dalla stampa di settore, “Smoke Under The Water” mette in luce la creatività di un grande strumentista: ogni brano assume una forma ben delineata, mai troppo simile alle altre. L’incalzare liquido di “Two” precede, infatti, un brano (ovviamente “Three”) decisamente più lineare e avvolgente, in cui anche l’umore generale si fa parecchio più scuro, segnando un grosso cambiamento rispetto ai primi due. Tracce di psichedelia nel fluire ipnotico di “Four”, più vicino agli schemi di “Three”, ma a tratti più cupo e lisergico. Nuove e vaghe aperture sono quelle presentate da “Five”, seppur più soffuse e un po’ a metà strada fra le due diverse anime. Il passo sghembo di “Six” segue, invece, sonorità acidissime, prima di un finale (“Seven”) nuovamente arioso, che chiude il disco in maniera più simile a quella in cui si era aperto. Ueno Takashi confeziona un altro prodotto di spessore, confermando tutto il suo talento. (Piergiuseppe Lippolis)