GREEN DAY "American idiot"
(2004 )
Che i Green Day fossero superiori agli altri gruppi punk californiani lo si era capito fin dai testi delle canzoni. Negli ultimi tempi si sono messi a sostenere la rivolta punk anti-Bush (visitate il sito www.punkvoter.com) e il loro nuovo disco non poteva che essere influenzato dal clima politico. 'American Idiot', già arguto nel proporre due suite (“Jesus Of Suburbia” e “Homecoming”), finisce così per diventare un’operetta punk sulla vita nei sobborghi, scandita da droghe, centri commerciali, noia e bibite gassate (il verso migliore dell’album: “A dieta stretta/di soda e Ritalin”). Per seguire le tematiche la musica si diversifica, allontanandosi in parte dal pop-punk per spingersi verso il beat dei Kinks e Costello, lambendo il rock passionale dei primi U2 (“Holiday” poteva stare su 'War'; la batteria di “Are We Waiting” è parente di quella di “Bad”). Con questo cd i Green Day non sono mai stati così vicini agli intendimenti dei Clash. Manca solo un pezzo terzomondista o uno che prenda di petto la questione del petrolio. Per il resto, 'American Idiot' è una bomba. Rock the Casa (Bianca)! (Giulio Brusati)