recensioni dischi
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KAMA  "Ho detto a tua mamma che fumi"
   (2006 )

Intanto: Kama non è un gruppo, Kama è uno, voce e chitarra. O, se volete, potete considerare Kama un gruppo capitanato da Kama. Un po' come 883, finchè c'era (c'erano?...). Basta, mi sto perdendo. Adoro questo cd, punto e basta. L'ho ricevuto ancor prima che uscisse nei negozi, e non sono riuscito a trovargli un difetto, anche dopo ascolti prolungati. Tutto è al suo posto: parole, musica, arrangiamenti, strumenti. Un piacere per le orecchie. Alessandro Camattini (in arte Kama) nasce a Desio (MI) nel 1976. Studia percussioni al Conservatorio di Milano col maestro Franco Campioni. Laureato in psicologia a Padova, si iscrive anche alla facoltà di medicina. Intanto, però, le note: per oltre otto anni è autore, compositore e batterista degli Scigad, band milanese, con la quale suona in tutta Italia, per i fatti loro ma anche e soprattutto a fianco di Carmen Consoli, Afterhours, Bluvertigo e come supporter di B.B. King al Palavobis di Milano. Conclusa l’esperienza con gli Scigad, Kama inizia il progetto solista: l’EP autoprodotto 'Uno Specchio un Lavandino' ottiene inaspettate recensioni della critica, fino ad aggiudicarsi il MEI Fest a Faenza nel 2003. A qualcuno ricorda Ivan Graziani, a qualcun’altro Jeff Buckley, a me qualche volta gli Oasis. C’è chi lo assimila a Badly Drawn Boy o a Beck per le musiche intelligenti, capaci di appiccicarsi immediatamente in testa. Ma sono le liriche ad apparire ancor più fuori dal comune. Splendide, null'altro. Nel 2005 si era fatto notare con "Ostello comunale", cd singolo contenuto ora anche in questo suo primo vero album. "Icaro" (2° estratto) è un altro gioiello, "Principessa alle sei" è deliziosa, "Marmitta paralitica" una gioia, "Cesare e Bruto" da (prolungati) applausi. Senza esagerare, credetemi, qui c'è materiale per giornate, settimane, anni di ascolti. Qui c'è anima, bollori, cuore, bravura, amore, passione, delizia, sostanza. Porto in tempo di tempesta o bonaccia. Facci un favore, Kama, resta così come sei. E dacci un disco all'anno di questo valore. E, per favore, vendi un milione di dischi. La vita sarebbe migliore. (Andrea Rossi)