recensioni dischi
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HIDDEN LAPSE  "Redemption"
   (2017 )

Formalmente impeccabile sia nella realizzazione che nell’accurata scelta delle sonorità, “Redemption”, pubblicato per Rockshots Records, segna il debutto su album degli Hidden Lapse, trio originario di Fabriano la cui line-up è oggi costituita dalla vocalist Alessia Marchigiani, dal chitarrista Marco Ricco e dalla bassista Romina Pantanetti. Scritto e registrato nell’arco di un lungo periodo ed introdotto da una splendida immagine di copertina, “Redemption” rappresenta un piccolo prodigio di dinamiche ed equilibrio che si muove sinuoso in undici tracce a cavallo tra schegge di gotico, metal melodico e massicce suggestioni prog, spina dorsale di un complesso concept di immaginifica potenza. Proprio al progressive vanno ascritti alcuni degli episodi più elaborati, dal tempo dispari accennato in “Silent Sacrifice” ai cangianti passaggi armonici di “Drop”, mentre istanze metal dilagano nei brani più ficcanti e tesi, come una “Pure” incattivita e strapazzata da un canto divenuto finalmente aggressivo o la bordata speed di “Awareness”. Indugia su un registro più ripetitivo e monocorde “Interlude – The Right To Remain Silent”, melodia con archi, tastiere e doppio pedale, si placa “Redemption” in un’effimera oasi di trasognata bellezza prima di infilarsi in una truce impennata sul finale; esita “Compassion”, riflessiva e sospesa, disegna un commiato electro la conclusiva “Epilogue – Mercy Upon Your Soul”, chiusura in bilico su un qualche abisso rischiarato talora da illusori bagliori. Da un punto di vista strettamente stilistico gioverebbe forse agli Hidden Lapse mitigare in parte quel perfezionismo calligrafico che, a lungo andare, rischia di smorzarne gli ardori e l’incisività; tuttavia, pur nella sua ordinata compostezza, “Redemption” rimane progetto artisticamente ambizioso realizzato con scoperta passione, sorretto dall’incrollabile fiducia in mezzi espressivi e in doti interpretative da esplorare e sviluppare. (Manuel Maverna)