recensioni dischi
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FIGE’ DE MAR  "Come un navigante"
   (2017 )

Hanno preferito la brevità essenziale di 5 canzoni per presentarsi al pubblico con “Come un navigante”, loro primo lavoro, gli spezzini Figè de Mar, abbracciando la filosofia del ''meglio pochi, ma ben curati''. Che dire? Sono stati coerenti con la cinquina in questione, ove si respira sia salsedine che asfalto urbano. Gli ormeggi sono mollati da “Questa pelle”, con schitarrata Clash che permette in seguito di addentrarsi in meandri-Nomadi, per difendere orgogliosamente terre natie, nonostante si cerchi sempre qualcos’altro altrove. Fomentano chiaramente il “Riscatto” cantautorale nostrano, con entrata grintosa ma stemperata nelle porzioni narrative, con un discreto guitar-solo in coda. Ma, con la successiva, “Dove” ci portano i Figè de Mar? In territori di combat-rock, arati nel Belpaese dai Modena City Ramblers, e l’inserimento del flauto furbetto è decisivo per ricavarne un’immediata presa all’orecchio. La sequenza dei brani potrebbe sembrare messa lì a “random”, ed invece segue una sua precisa logica, dove il leitmotiv tanto caro alla band è il sogno, il cui inseguimento va curato con occhio più attento per non pagarlo, poi, con interessi capziosi ed affoganti. Tutto è svelato in “Boulevard”, che sa illuminare con dovizia testuale. Scelto come singolo di lancio, veste una batteria regolarissima e piano saltellante, per rendere frizzante e ammiccante l’insieme evidenziando, oltremodo, come i contrapposti s’incrocino in apparenti simboli di ricchezza e in vacue ostensioni, impattate in serate in solitaria dal cantante Lorenzo Traggiai: ma l’happy-ending è dietro l’angolo. Come anticipato, c’è clima di mare ma anche “La città” recita la sua parte poiché, ancora inclini al Nomadi-smo, il quintetto carica sul galeone il Guccini dell’era “Radici”, per eleggerlo a faro-guida in un percorso che comprova la luminosa lezione tramandata dallo storico cantautorato italiano ed assimilata brillantemente dai Figè de Mar. Forse, anche nel nome, i ragazzi si sono ispirati a quel tanto influenzante ''Crèuza de Mà'', in quanto De Andrè è la… Riomaggiore che fa da sfondo principale alle Cinque Terre avvistate in “Come un navigante”. (Max Casali)