recensioni dischi
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STATALE 107BIS  "Muri muti"
   (2017 )

Il videoclip del brano omonimo dall’album “Muri Muti” rappresenta molto bene l’intero lavoro dei ragazzi della Statale 107bis. Esso ci mostra infatti la storia di una bambina che, costretta a convivere con un padre violento, trova rifugio in un mondo creato dalla sua mente. Un mondo fantastico che la porta lontano dalle grida e dalle percosse che la guerra domestica produce. Un video amaro che si conclude però con una divertente citazione del film “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, vero e proprio “cult” dei mitici anni '80. Ecco quindi palesarsi le intenzioni della band: mostrarci il mondo cupo e minaccioso in cui viviamo utilizzando toni simpatici ed ironici. E come la bimba della videoclip si nasconde nel suo mondo fantastico per sfuggire alla dura realtà, la Statale 107Bis fa altrettanto attraverso una musica distensiva. La leggerezza e l’ironia dei brani di “Muri Muti” è forgiata dagli arrangiamenti con cui la Statale 107Bis gioca continuamente, in collaborazione con altri 14 artisti che hanno voluto partecipare al progetto. Vari generi si susseguono, con la band intenta ad unirli, intervallarli, amalgamarli e separarli. Si possono sentire intonazioni e ritmi ska, rock, hard-swing, blues, e prog. Di particolare impatto il brano “Questo deserto”, che vede la collaborazione con il famoso artista tunisino Bader Dridi. La canzone ci descrive lo stato d’animo di coloro che devono decidere se lasciare per sempre la loro disgraziata terra, per gettarsi nelle poco misericordiose acque del Mediterraneo, o rischiare la vita rimanendo in patria. La voce malinconica di Bader Dridi irrompe sul finale accompagnata da un ispirante sound mediorientale. In lingua araba l'artista canta: “Maledetto questo tempo in cui il destino di un arabo è la morte. La mia tristezza per la mia comunità, il mio dolore per la mia terra, ormai senza guerrieri. Il mio dolore per i bambini spillati nei cimiteri... e per le lacrime delle madri”. Un album a dir poco pregno di attualità e spunti di riflessione, arricchito da una cornice sonora cangiante e in continua mutazione. Impossibile annoiarsi. (Fadi Musa)