recensioni dischi
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MATTEO BENNICI  "Solum"
   (2017 )

“Solum” è il titolo del primo lavoro da solista del violoncellista, bassista e compositore Matteo Bennici. All’interno di questo disco sono confluite tutte le esperienze che compongono il ricco bagaglio del musicista: oltre ai tanti artisti accompagnati in tour (da Le Luci Della Centrale Elettrica e Il Teatro Degli Orrori ai Fine Before You Came e Dargen D’Amico), Bennici ha anche prodotto, scritto colonne sonore e improvvisato. I dieci brani di “Solum” (il titolo gioca sulla radice ''sol'', che collega suolo, sole e solitudine) compongono un racconto fatto di suggestioni oniriche e immerso in scenari cinematografici che presentano sviluppi sempre complessi e mai immediatamente prevedibili. È quanto accade con il secondo episodio “The Exodus”, che strizza l’occhio a suoni orientaleggianti dopo l’intro morbida di “Riot Song”. I brani, com’è più evidente nella seconda metà del disco, sono anche molto eterogenei, ma il discorso complessivo mostra una certa coerenza e il tutto scorre senza particolari affanni. Il ritmo incalzante di “Electio” precede i colori tetri di “Habi” e la folkeggiante “Sider”, mentre il finale è all’insegna degli scenari onirici di “Deriva” e della robusta titletrack. Matteo Bennici ha costruito la sua opera prima lavorando quasi solamente con il violoncello e l’elettronica, mostrando anche ottime doti compositive. Non può essere una novità, invece, la sua bravura meramente tecnica, che qui trova una grande espressione e permette al disco di raggiungere un livello alto. (Piergiuseppe Lippolis)