recensioni dischi
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ATLANTIC TIDES  "Atlantic Tides"
   (2017 )

Dopo due EP e una lunghissima attività dal vivo, i milanesi Atlantic Tides hanno finalmente debuttato sulla lunga distanza con un album omonimo pubblicato alla fine dello scorso anno e contenente dieci tracce. Il genere di riferimento è un alternative rock figlio, comunque, di alcune influenze come quelle punk, indie e rhythm and blues che hanno segnato la storia degli Atlantic Tides sin dalla nascita, ma anche del pop e di un’attenzione per la melodia mai smaccata. Il risultato è un prodotto vario ed eterogeneo, manifesto artistico di una proposta che mostra un buon livello di autenticità e urgenza. Il disco è aperto dalle atmosfere malinconiche di “Cara” e prosegue con il più pimpante “Drunk & High”, proprio a testimoniare la capacità di coniugare umori diversi senza mai perdere in efficacia. I successivi “Dust” e “Lily Of The Valley” sono, probabilmente, i brani più convincenti del lotto: la prima spinge sull’acceleratore e tende all’hard rock, mentre la seconda è impreziosita da svariati cambi di ritmo, come “E.V.E.” nel finale. “Hard Times”, invece, esattamente come “Cara”, ci racconta di una band che sa rallentare i ritmi senza perdere in credibilità e senza concedere troppo al pop. Gli Atlantic Tides debuttano con un buon album che offre importanti conferme dopo i due EP. Pur privo di particolari guizzi, “Atlantic Tides” non presenta sbavature e legittima aspettative importanti per il futuro. (Piergiuseppe Lippolis)