recensioni dischi
   torna all'elenco


BABILS  "Ji ameeto"
   (2017 )

I Babils sono Gabriel Séverin, Etienne Vernaeve, Patrick Bellefroid, Lukas Vangheluwe e Stephan Barbery, un collettivo di musicisti belgi da poco tornato sulla scena con il quarto disco negli ultimi dieci anni. Anche nel nuovissimo “Ji Ameeto” i Babils hanno lavorato alla classica commistione di suoni e generi, sempre in nome della sperimentazione, elaborando uno stile che ingloba elementi kraut, tanta psichedelia, richiami alla musica new wave e un prog rock dal grande dinamismo. L’opera è suddivisa in due tracce che superano i sedici minuti di durata: la titletrack si apre subito con un ritmo incalzante, con voci effettate sullo sfondo e percussioni quasi world che ipnotizzano l’ascoltatore sino a una parte centrale dal sound più rarefatto in cui l’elettronica domina la scena. Il pezzo riparte, sempre trascinato da una batteria-mantra che detta i tempi e conduce verso un finale concitato fatto di puro caos armonico. Il successivo “C’est La Raison Pour Laquelle Nous Ne Cesserons Jamais De Recommencer” presenta suoni più dilatati e crea un clima di tensione sin dalle prime note che non sfuma ma che, anzi, conosce il vertice del climax nella fase centrale, grazie al sapiente uso dell’elettronica, sino a diventare colonna sonora ideale di un thriller. I Babils confermano la naturale propensione alla sperimentazione con un disco suonato e prodotto in maniera impeccabile, ma che avrebbe raggiunto un risultato anche migliore con un numero maggiore di brani, magari anche un po’ più brevi, per garantire più varietà. (Piergiuseppe Lippolis)