recensioni dischi
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IL GRIDO  "Il Grido"
   (2017 )

Il Grido nasce a Roma nel 2012, ma è nel 2014 che trova il vero slancio iniziale grazie all’equilibrio raggiunto con la formazione attuale che vede Giuseppe Di Bianca alla voce e alla chitarra, Andrea Jannicola alle chitarre elettriche, Davide Costantini al basso e Lorenzo Spurio Pompili alla batteria. Dal 2014 inizia un'attività live piuttosto intensa che porta la formazione musicale romana ad avere la solidità necessaria per entrare due anni dopo in studio di registrazione con qualcosa da dire e le idee ben chiare su che risultato ottenere: un album, appena uscito per l’etichetta Volume! Discografia Moderna, composto da 11 pezzi rock che si concatenano in modo veloce ed armonico. La sensazione che si prova ascoltando il disco di debutto de Il Grido è molto simile a quella capace di creare una pellicola cinematografica un po’ sporca degli anni ‘90. Le ambientazioni sono cupe, decise, ritmiche fin dalla prima battuta del primo brano “Zero”, e non sono da meno in “Amsterdam” e “Lividi” in cui il suono è particolarmente materico. Le chitarre elettriche sono registrate con grande sapienza in ogni pezzo dell'album, e lo stesso dicasi per gli ostinati di basso e batteria. Grande attenzione, fin troppa in certi passaggi del disco, è stata messa nella registrazione e nel mixaggio delle parti vocali. Questo ha il vantaggio, però, di mettere bene in evidenza i testi che delineano davvero una buona capacità di scrittura. Anche qui penso agli anni ’90, e non credo di sbagliare molto se accosto Il Grido a certe emozioni che erano capaci di evocare gli Alice in Chains di Layne Staley. La voce del Di Bianca appare molto decisa e consapevole della propria estensione mentre traccia linee melodiche mai scontate. Tra tutte le canzoni di questo album rock ho deciso di segnalare la terza traccia, “La canzone di merda”: credo rappresenti quella meglio riuscita in termini di scrittura, interpretazione ed atmosfera (aggressiva e sarcastica, due ingredienti che mi fanno impazzire se ben miscelati), trattasi di una critica nei confronti di una società che sta diventando sempre più la caricatura di sé stessa e non sembra avere, tra le sue priorità, quella di provare a migliorarsi. C’è anche spazio per il forte sentire con la bellissima e melodica “Con un soffio”. Compiti per casa: andare a vedere Il Grido dal vivo... e non perdete tempo a pettinarvi, perché a quello ci penseranno gli amplificatori! (Davide Borella)