recensioni dischi
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EL MATADOR ALEGRE  "Dreamland"
   (2017 )

Non saprei spiegare il perche’, ma mi affascinano sempre i dischi che iniziano con un lento, meglio ancora se con un lentissimo. E’ il caso di “Dreamland”, nuovo album di Giuseppe Vallenari sotto il moniker di El Matador Alegre, lavoro che segue a cinque anni di distanza l’allettante esordio omonimo, mantenendo intatta la medesima aura morbidamente oscura, confortevole deliquio di svenevole eleganza. Meglio nelle tracce che perseguono una maggiore limpidezza e purezza nella scrittura, senza forzate contaminazioni (“Blood on my hands” su tutte), “Dreamland” dispensa alcuni lampi di classe cesellando visioni dilatate e pattern ritmici essenziali, arie trasognate che identificano la filigrana di Vallenari e ne definiscono la cifra stilistica, particolarmente negli episodi di piu’ ampio respiro. Bello – come si diceva – l’opener “Venus and Mars”, quasi pinkfloydiana dell’epoca “The Final Cut”, giocata su atmosfere che ritornano prepotenti in “Chances”, desolato rallentamento tra Red House Painters e Jesus&Mary Chain, inebriante l’arpeggio bucolico di “For my demons”, con basso jazzy, impasti vocali da America e coda che si lascia ingoiare da una nenia circolare melliflua ed ingannevole. Curioso a suo modo il violino in “Deep dark blue water”, indecisa “Running in circles”, ove fa capolino un ritmo vero e proprio che appare – sic! – quasi fuori luogo nell’imperante clima laid-back, artificio che snatura e perverte il mood generale, apprezzabile l’accelerazione finale di “I am legion” a nobilitare una melodia esitante e sospesa, deliziosa la conclusiva “Dead end”, ballata aggraziata e gentile, mestamente raccolta nella sua semplice, stringata andatura. Progetto interessante al quale non difettano certo molte ed imprevedibili vie di fuga da sé stesso in direzione di maggiori aperture e di una piu’ marcata liberta’ espressiva, quello di El Matador Alegre e’ un reticolo di sottili armonie date in pasto ad un’indole crepuscolare che caracolla al confine tra incupita introversione ed introspezione meditativa. (Manuel Maverna)