recensioni dischi
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BEN HARPER AND THE BLIND BOYS OF ALABAMA  "There will be a light"
   (2004 )

Ben e quattro ciechi illuminati dal blues. Che Dio abbia in gloria questo nobile ragazzone californiano, imprevedibile nelle sue traiettorie in quanto noncurante dei risultati. Passata la sbornia da 'Diamonds On The Inside' con ragazzine isteriche pronte a vendersi l’anima nel nome del nuovo Bob Marley su tavola da surf, il randagio Ben ha infatti ripreso la chitarra continuando il percorso con la flemma di sempre. Il nuovo viaggio si chiama 'There Will Be A Light', ed è una tappa sulle sponde del Mississippi in compagnia dei Blind Boys Of Alabama, quartetto vocale non vedente, incrociato a New Orleans tre anni fa. Se amavate la deriva reggae di Ben Harper scordatevi il levare, qui ci sono solo ripartenze blues e gorgheggi gospel e 'There Will Be A Light' sta a 'Diamonds On The Inside' come una una veranda sulle sponde del Mississippi può stare ad frondosa isola giamaicana. Il ritmo, lento e sinuoso, è quello del Delta, culla fangosa di passione e sudore in cui Ben Harper vi si immerge con rispetto e devozione, ma anche con grande personalità: su tutte spiccano “Well Well Well” (firmata Dylan/O’Keefe), la ritmata “Church House Step” con il controcanto dei Blinds e la strumentale “11th Commandment” che suona come un documentario blues per ciechi. Appunto. (Andrea Morandi)