CAPTAIN QUENTIN "We're turning again"
(2017 )
Chi vi scrive queste poche righe, oltre che di musica, è autenticamente patito di cinema, ed in questa passione (tutt'altro che laterale) ha un posto del tutto speciale, nel proprio cuore, quel genio assoluto di nome Quentin Tarantino: non solo ''Pulp fiction'', ma anche ''Django unchained'', ''Kill Bill'', ''Le iene'', ''Jackie Brown'' e ''The hateful eight'' sono, sempre per chi vi scrive, capolavori assoluti, al di là di qualsiasi rispettabilissimo parere personale. Capirete quindi come un ensemble nomato Captain Quentin parta del tutto avvantaggiato nei confronti del sottoscritto. Se poi, come in effetti risulta palese fin dal primo ascolto, gli 8 episodi che compongono questo ''We're turning again'' sono innovativi, propositivi, mai banali, e splendidamente suonati, pian piano chi vi scrive si dimentica pure di Tarantino (ed è, questo, un miracolo non da poco, credetemi) e si lascia immergere, senza alcuna voglia di riaffiorare dal pelo dell'acqua, nell'autentico mare composto da questo disco. Che, sin dal titolo, omaggia l'immenso Frank Zappa, rielaborando non tanto le sue proposte musicali quanto le sue innovative idee, autenticamente e perennemente tese alla sperimentazione ed alla ricerca minuziosa dell'accordo ''in più'' piuttosto che di quello ''in meno'': con particolare menzione per ''Say no no to the lady'' (trascinante ed appassionante), per la divertente ''Dieci minuti lunghi trenta'', e soprattutto per ''Yoko, o no?'', allegramente in odore della prima Premiata Forneria Marconi. Non è comunque, quella dei Captain Quentin (come quella di Zappa), musica da ascoltare soprappensiero, indaffarati nelle faccende di casa, non è per niente musica ''per supermarket'', come la definirebbe Jean Michel Jarre: queste sono, piuttosto, note per pensare, e per allenarsi a non dare nulla per scontato. Sempre a giudizio di chi vi scrive, questo non è per niente poco. (Salvatore La Mazzonia)