ALBERTO N.A. TURRA "Filmworks"
(2017 )
Alberto N.A. Turra ha raccolto in “Filmworks” quindici anni di musica per immagini proprio nell’anno in cui vedono la luce due importanti film-documentario: “Giovanni Segantini: ritorno alla natura” di Francesco Fei e “The Origins Of Music” dei messicani Daniel Arvizu e Sam Madrigal. Grazie, quindi, al sempre più solido rapporto di collaborazione professionale con l’etichetta torinese Felmay, è nata un’opera che sintetizza un’attività di tre lustri e che riunisce esperienze molto diverse fra loro. È pressoché impossibile descrivere il genere di appartenenza di “Filmworks” con un’espressione diversa da “soundtrack music” che di fatto, però, non descrive le caratteristiche delle sonorità rinvenibili nel disco. E così si passa da subito da “Otto Haiku Sulla Morte (The First)”, guidata dalla chitarra, a “Seconda Lamentazione” che invece privilegia gli archi. Due episodi particolarmente gradevoli fra i sedici totali sono “Cellule” e “Curfew Go Go”: entrambe seguono il flusso sonoro del pianoforte, ma, se nel primo caso l’atmosfera si fa malinconica, nel secondo il passo è decisamente più rapido e incalzante. La bellezza di “Filmworks” risiede nella possibilità di immergersi in atmosfere cinematografiche praticamente di ogni tipo: che lo si faccia col gusto jazzy di “Col Di Lana”, con l’umore psych di “Dustin”, con le sfuriate tex-mex di “Trevor” o con la cover del “Bolero”, le sensazioni restano sempre parecchio positive. “Filmworks” descrive una carriera e rappresenta una summa ricca e dettagliata di una lunga attività: il suo ascolto è doveroso per i cinefili e per gli appassionati di colonne sonore, ma la sua fluidità lo rende adatto a una larga fetta di pubblico. (Piergiuseppe Lippolis)