NCCP – NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE "50 anni in buona Compagnia"
(2017 )
Parlare della Nuova Compagnia di Canto Popolare è come relazionare sulle sensazioni che ti trasmette la vista di un monumento storico, con tutte le emozioni che ne derivano. E' da mezzo secolo che questa immensa icona del folk nostrano ha il fermo proposito di far conoscere nel mondo i valori veraci della musica e tradizione napoletana. Sono gloriosamente rimasti in piedi nonostante fisiologiche difficoltà dovute ai cambi di formazione, alla triste scomparsa di uno dei fondatori, Carlo d'Angiò (che "rivive" nella toccante "Madonna de la grazia"), e alla crisi subita con l'arrivo di nuove mode intorno agli anni '80. Ma quel che contava era portare avanti la missione a qualunque costo, sostenuti da quel motore a propulsione chiamato passione. E tutto il globo ringrazia e gli continua a tributare, ancora oggi, il più grande applauso meritorio, a dimostrazione della competenza musicale che dimostra spesso l'estero di fronte alla alta qualità proposta. Quindi, un traguardo simile andava festeggiato con qualcosa di speciale. Ci ha pensato lo storico produttore Rolando d'Angeli a far decollare l'idea con un doppio album che contemplasse presente e passato senza retorica di fondo, con annesso un Tour che facesse riflettere la luce piena della loro infinita favola. Mezzo secolo di carriera che continua è mica roba da poco. In Italia solo Pooh e Nomadi e, nel mondo, Rolling Stones, non so se mi spiego... Per la produzione artistica del progetto ha fatto ritorno anche Renato Marengo, loro storico producer anni '70, nonchè ideatore di quel movimento che esaltò le potenzialità dei grandi artisti partenopei, denominato il Napule's Power che annovera, tra l'altro, Pino Daniele, Edoardo Bennato, Tony Esposito, James Senese e molti altri. Il doppio cd comprende due dozzine di brani: nel primo tutto materiale inedito, nel secondo pezzi storici rivisitati per l'occasione. Le canzoni nuove reggono alla grande l'inevitabile confronto col passato per l'enorme carica ispiratrice che sembra non fiaccare mai e, per tanti aspetti, sbalorditiva. Chiaramente il sound è quello tipico, fatti di climi e voci spesso passionali e accorati come in "Ma pecchè?" e "Fujenti", struggenti in "Si chiove", ipnotici in "Tammuriata d'a' promessa". Trovano posto anche tre incantevoli strumentali: "Meu core"(per sola chitarra), "Vico tre regine" e "La tarantella di Giuliani", entrambi con più ricchezza di strumenti. Invece "Pascali" ed il singolo "Napulitane" ci regalano il tipico groove partenopeo cadenzato e folkloristico. Basta chiudere gli occhi e la fantasia vola tra i vicoli caratteristici di Napoli, circondati da figuranti in costume con tamburello e mandolino in mano. L'Italia deve tanto alla N.C.C.P. e sarebbe ora di tributargli un definitivo riconoscimento per la cultura musicale (e non) che ha saputo diffondere nel mondo con generosità, abnegazione, virtuosismo, incarnando in pieno il simbolo universale della napoletaneità. (Max Casali)