recensioni dischi
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LIEDE  "Stare bravi"
   (2017 )

Liede è l'alter-ego del torinese Francesco Roccati che, con la freschezza dei suoi 27 anni, esordisce con "Stare bravi" sotto l'ala ptotettiva della Costello's records, etichetta che sa fiutare dove c'è del buono. In questo caso, però, ci troviamo tra le mani un prodotto che forse non trasuda di spessore ma neanche di tanto esile pop. In primis, piace senz'altro l'onestà dichiarativa con la quale l'artista presenta il suo cd, senza tanti stati d'animo: giusto un paio, quelli più importanti come amore ed ansia o, se preferite, affetti ed attese. Liede ha realizzato questo lavoro "ad usum delphini", ossia adattato e tarato a propria esigenza e pulsione, visto che si è autoproclamato "ipso facto" cantautore, dopo aver chiuso la parentesi con un'imprecisata indie-rock band, che gli stava tanto a cuore, di cui era l'indiscusso leader. Ma leader non equivale a Liede? Neanche un pò! Semmai l'aggettivo che gli si addice di più è Lieve. Lasciando da parte giochi di parole ed assonanze terminologiche, quel che conta è staccare la spina mentale ed inserire al muro quella del lettore cd. I primi accenni della title-track sono poggiati su tastieroni e coretti furbetti, che già delineano la spensieratezza che serpeggia in tutta la mezzoretta dell'album. Si punta su ben tre singoli: "Sorridendo", "Finte intellettuali" e "Sono sommerso", caratterizzate rispettivamente dall'alternanza di tastiere fisse e tremolanti, da una cinesineria lineare e incalzante e, infine, dal richiamo palese ai TheGiornalisti. Ma Liede ha, nei loro confronti, un alibi di ferro per non essere cosi coinvolto in "scopiazzature", poichè anni prima, nella sua amata "Corsica", nacquero gli embrioni testuali che poi perfezionò per questa occasione. A metà strada s'incontra "E' stata soltanto un'idea", infarcita di molta elettronica ma in felice collocazione per dare maggior spinta sul pedale ritmico, in cui brilla un arrangiamento maturo e magnetico. Tralasciando l'auto-gol di "Una fine diversa", brano abbastanza asettico e irresoluto, quest'album può ambire a preferenze allargate, come certe famiglie di risposati. Perchè tutto è fraseggio di temi semplici, come la noncuranza del tempo che passa o come gli eccessi ritualizzati di una Torino da bere che, a lungo andare, stufano anche i più incalliti e che pesano come piombo per i rimpianti per le cose sfuggite di mano per un nonnulla. E allora "Stare bravi" vuole simboleggiare un nuovo corso edificante ed indicare il segreto per disperdere alle spalle amori incompresi e sorrisi recitativi, a fronte di una maggiore consapevolezza per ricostruire solide basi di vita. Magari lui non se n'è accorto, ma Liede è anagramma di Edile: insomma, un predestinato... (Max Casali)