recensioni dischi
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SAVOIR ADORE  "The love that remains"
   (2017 )

Il progetto Savoir Adore è più che mai vivo: Paul Hammer ha scelto, nonostante l’uscita di scena di Deidre Muro, di dare un seguito a “Our Nature”, disco del 2013 che aveva ottenuto un largo consenso. “The Love That Remains” segue essenzialmente gli schemi dei lavori precedenti e, grazie anche alla partecipazione di Lauren Setter, Leah Hayes e Winslow Bright, riesce senza troppi patemi a raggiungere praticamente gli stessi ottimi livelli. Il pop dei Savoir Adore è molto moderno e il ruolo del synth è centrale: non mancano richiami a suoni wave dal sapore retrò, come dimostra il trittico di brani di partenza: “Lovers Wake” e il singolo “Giants” si attestano su buoni livelli, ma va anche meglio con “Mountains (Love Won’t Burn My Heart”) o con “Heaven”, forse il pezzo più accattivante del lotto che, tra l’altro, sembra essere stato estratto dal precedente disco. Il resto di “The Love That Remains” è certamente gradevole, come dimostra il fluire leggero di “Night Song” o “Beautiful Piece”, ma manca qualcosina che possa garantire il salto di qualità, nonostante i momenti d’affanno siano davvero rarissimi (“Crowded Street”). Hammer è riuscito a superare la separazione da Deidre Muro, confezionando un prodotto che certamente non fa fatica a superare la piena sufficienza, ma che contiene del potenziale non totalmente espresso. (Piergiuseppe Lippolis)